“La tutela della legalità non può essere rimessa soltanto alla magistratura nei suoi vari ordini e ruoli, che certamente non deve sottrarsi alle proprie responsabilità, ma costituisce compito prioritario del legislatore e di chi amministra la cosa pubblica”. Lo ha dichiarato il presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Sicilia, Guido Carlino, inaugurando l’anno giudiziario a Palermo.
Per Carlino è “indispensabile, al di là dei numerosi e pur necessari codici etici previsti dalla recente normativa, la formazione di una cultura di contrasto all’illecito amministrativo-contabile, che intensifichi il rapporto di fiducia tra la pubblica amministrazione e il cittadino che deve fondarsi su un patto di reciproca legittimazione, indispensabile per determinare un circolo virtuoso con effetti positivi anche per gli operatori economici”.
Da parte dell’amministrazione, ha osservato ancora Carlino, occorre “una seria prevenzione dell’illecito erariale, attraverso un costante monitoraggio delle procedure di spesa e un efficace e tempestivo esercizio dei compiti di vigilanza e di controllo, in modo da scongiurare non solo profitti dolosi a danno delle finanze pubbliche, ma anche i numerosi sperperi dovuti a superficialità nell’agire, spesso non perseguibili in giudizio dove l’elemento psicologico della condotta illecita non superi la soglia di gravità prevista dalla legge”.