TORINO (ITALPRESS) – Domani arriverà alla giunta regionale piemontese un piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, elaborato dal gruppo di lavoro guidato dal dottor Giovanni Monchiero, che è stato illustrato oggi con un’informativa in Commissione regionale dall’assessore alla Sanità del Piemonte Luigi Icardi. Il piano sarà sottoposto al ministero della Salute per l’approvazione e recepisce le indicazioni del decreto Rilancio del 19 maggio scorso. La riorganizzazione si basa sul ripristino graduale dell’attività ordinaria della rete ospedaliera “hub&spoke”, organizzata per livelli di complessità crescente, mantenendo un alto grado di flessibilità delle funzioni e sull’integrazione di specifici nodi di offerta destinati all’assistenza dei pazienti colpiti dall’epidemia.
Sono stati individuati i futuri covid hospital: l’area di Torino ha scelto gli ospedali “Amedeo di Savoia” e “San Lorenzo” di Carmagnola; l’area “Piemonte Sud-Ovest” l’ospedale Civile di Saluzzo. Le altre aree hanno ritenuto non necessario individuare sin da ora eventuali “covid hospital”.
Il piano prevede di consolidare e di rendere strutturale la separazione dei percorsi all’interno dei presidi ospedalieri, nonchè la ristrutturazione degli spazi destinati al pronto soccorso con individuazione di distinte aree di permanenza per i pazienti sospetti Covid-19 o potenzialmente contagiosi, in attesa di diagnosi. Le strutture private potranno essere coinvolte a vari livelli in base alla situazione epidemiologica e alla necessità del momento. Il Decreto prevede ulteriori 300 posti letto, suddivisi in quattro strutture movimentabili. Per quanto riguarda i posti letto in terapia intensiva, previsto un incremento di 299, arrivando a 610, ai quali si aggiungono 16 posti letto di day hospial di norma dedicati a terapia antalgica, per un totale di 626 complessivi. Per i posti in terapia semi-intensiva si prevede di arrivare a 305 posti dai 125 pre-Covid. Il finanziamento statale per la Regione Piemonte è pari a 111.222.717 euro. 51,7 milioni sono previsti per gli interventi in terapia intensiva, oltre 33 milioni per la terapia semi-intensiva, 24,7 milioni per gli interventi di emergenza-urgenza (Dea), 900.000 euro per l’acquisto dei mezzi per l’emergenza territoriale. Il piano prevede la riorganizzazione dei Pronto Soccorso per separare i percorsi e creare aree di permanenza dei pazienti in attesa di diagnosi, aumento dei mezzi di trasporto e della dotazione di personale per i mezzi di trasporto. In base al piano, si determina il conseguente aumento del fabbisogno del personale a pieno regime: 299 medici anestesisti, 897 collaboratori professionali sanitari – infermieri e 299 operatori socio sanitari, che condurrebbe ad un costo annuo lordo complessivo di 79.335.824,68 euro che, per il semestre luglio -dicembre 2020, ammonta a 39.667.912,34 a fronte del finanziamento statale di 13.919.431,62. Tenendo conto del fatto che i letti aggiuntivi entreranno in funzione dal mese di settembre-ottobre 2020, il fondo di 13.919.431,62 viene assegnato e ripartito alle Aziende Sanitarie per i 299 letti aggiuntivi programmati, in proporzione ai letti effettivamente attivati, nella misura di 46.553,28 euro per ogni posto letto aggiuntivo.
(ITALPRESS).
Coronavirus, pronto piano del Piemonte per seconda ondata
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