“In questo momento dobbiamo mantenere la calma, dobbiamo avere una sana paura senza farci prendere dal panico e dobbiamo farla dialogare con i medici”. Lo ha detto Igor Gelarda, capogruppo della Lega al consiglio comunale di Palermo, durante un forum all’Italpress sul tema del coronavirus Covid-19. “Vogliamo dare delle informazioni importanti ai cittadini per limitare il panico il Sicilia – ha detto Gelarda spiegando i motivi dell’incontro -. Non ci sono focolai locali ma dobbiamo averci a che fare. I danni che può fare sono importanti, ma il panico può decuplicarli. Invitiamo alla calma, ma se consideriamo che per un evento con una cantante erano presenti 500 persone stiamo reagendo abbastanza bene. Il sistema sanitario regionale è migliorato ma è ancora fragile, non dobbiamo essere superficiali e dobbiamo seguire le raccomandazioni. Purtroppo la prima vera vittima del Coronavirus in Sicilia è il turismo. C’è stato un crollo del 70% delle prenotazioni, alberghi e ristoranti sono vuoti. Dobbiamo reagire, il turismo è troppo importante per noi”. A proposito di turismo, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, aveva invitato alla responsabilità i turisti provenienti dalle zone interessate dall’epidemia di Coronavirus e diretti nell’isola, suscitando non poche polemiche: “La frase è stata contestualizzata male, si voleva solo dire che girare al momento può essere pericoloso. Non dobbiamo però far vincere il virus sul turismo”.
Presente all’incontro il direttore dell’Unità operativa complessa di malattie infettive del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, Antonio Cascio, che invita alla calma, soprattuto nei confronti della nostra regione, pur mantenendo la cautela necessaria, dando anche dei consigli utili: “Vogliamo dare un messaggio di tranquillità dicendo che in Sicilia non c’è nessuna evidenza che il virus circoli – la premessa di Cascio -. I pochi casi che ci sono stati sono definiti di ‘importazione’, ovvero di persone contagiate al nord. Per adesso si può andare al cinema e al supermercato. Come sempre, bisogna stare attenti alle norme igieniche. Per chi manifesta dei sintomi influenzali, sarebbe giusto coprirsi con una mascherina chirurgica. È importante che tutte le persone infette vengano riconosciute precocemente e poste in isolamento”. Per Cascio “il nostro Governo lo sta facendo e possiamo dire che la nostra sanità è tra le migliori al mondo”, sottolinea, spiegando poi perchè nel nostro Paese ci siano così tanti casi in più rispetto agli altri paesi Ue: “Il fatto che in Italia siano stati documentati tanti casi, deriva dal fatto che sono stati eseguiti tanti test, come non è successo altrove. Sarebbe stato meglio se tutti i paesi in blocco dell’Ue avessero bloccato prima i voli provenienti dalla Cina”.
“Avremmo ritardato il fenomeno e avuto più tempo per le terapie sperimentali, come i farmaci conosciuti per la cura dell’Hiv che sembrano funzionare, e lo sviluppo del vaccino, per cui ci vogliono almeno 18 mesi. Ci vuole la massima attenzione: se ci troviamo in quarantena bisogna rispettarla. Si tratta di un virus nuovo. Nella maggior parte dei casi l’infezione è asintomatica, in altri provoca i lievi disturbi di un raffreddore o di una influenza, in pochissimi casi percentuali una grave polmonite che può portare alla morte. Il problema non deve essere ingigantito, ma non può essere sminuito. Tutti i casi sospetti fin ora erano influenze e ricordiamo come ogni giorno in questo periodo muoiano circa 200 persone ogni giorno proprio per l’influenza stagionale”.
Le persone anziane sono tra le categorie più esposte e talvolta il rischio può arrivare dai più piccoli, se i genitori trascurano i vaccini: “Se ad esempio il nipotino arriva a contatto con il nonno può contagiarlo e metterlo seriamente a rischio. Bisogna vaccinarsi contro l’influenza, tutti quanti”. Il presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, Salvatore Amato, si è rivolto ai colleghi, definiti “medici in trincea. Si lamentano mancanze di presidi minimi, come le mascherine, anche le più basilari. Bisogna restare aggiornati sulle circolari del Ministero e dell’Oms, che hanno un fondo comune: il buon senso. Bisogna tranquillizzare la popolazione, per evitare il panico, che può a sua volta diventare una malattia”. (ITALPRESS).