“Ascoltiamo con grande attenzione tutte le varie teorie, ascoltiamo alcuni governatori che teorizzano di potenziare al massimo il numero di tamponi da fare, poi, però, ci sono regioni che che possono fare 10-15mila tamponi al giorno e altre che ne possono fare 1.500 perché non c’è la disponibilità dei reagenti”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ospite della trasmissione ‘L’aria che tira’ in onda su La7 parlando delle varie ipotesi che le regioni stanno mettendo in campo per fase 2. “I reagenti – ha spiegato – saranno determinanti per la ripresa, perché bisogna immaginare che quando si tratterà di riaprire una fabbrica, chi ne avrà la disponibilità potrà fare prima, meglio e far rispettare le regole, quindi occorre immediatamente stabilire quali sono i criteri di ripartizione dei reagenti, quante sono le analisi che ciascuna regione può e deve fare”. “Ho dovuto fare una importazione di Dpi che non sono certificati per salvare la vita dei medici e infermieri e poi mi sono ritrovato gli stessi medici che si lamentavano per le tute non certificate – ha aggiunto -. Non so se esistono anche i reagenti non certificati ma dovrò andare a prendere anche quelli”.
(ITALPRESS).
Coronavirus, Emiliano “Reagenti fondamentali per fase 2”
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