ROMA (ITALPRESS) – È stato presentato in Consiglio regionale del Lazio il “Progetto Infragenerazionale di Media Education”, realizzato dal Comitato regionale per le comunicazioni del Lazio (Corecom), in collaborazione con il VI Municipio di Roma Capitale e l’Università degli Studi di Tor Vergata. Si tratta di un campus di dieci giorni, durante il quale gli studenti provenienti dalle scuole del Municipio saranno formati da docenti esperti nel campo dell’alfabetizzazione digitale per un uso sicuro e consapevole dei mezzi di comunicazione digitale. L’iniziativa avrà un carattere infragenerazionale grazie alla partecipazione di persone iscritte ai centri anziani del territorio municipale.
“Siamo molto felici di poter contribuire, per quanto concerne le nostre competenze, a questo importante progetto di alfabetizzazione digitale”, ha detto la presidente del Corecom Lazio, Maria Cristina Cafini, in apertura della Conferenza Stampa di presentazione. “L’importanza di questo progetto è il suo carattere ‘infragenerazionale’ – ha aggiunto Cafini – che cerca di diminuire il ‘disagio digitale’ non solo tra le classi sociali, ma anche tra quelle anagrafiche, dove persone di tutte le età possono avvicinarsi in maniera tutelata e guidata alle nuove tecnologie, per di più in un Municipio di Roma dove insistono numerosi disagi sociali ed economici”. La presidente del Corecom, infatti, ha sottolineato l’aspetto sociale dell’iniziativa, poiché “non c’è più solo il problema del ‘digital divide’ che riguarda l’accesso alle tecnologie di vari strati della popolazione, ma esiste anche un problema di ‘periferia digitale’, dove il disagio reale e social viene amplificato da un uso non corretto delle tecnologie. Il Corecom ha tra le sue mission quella di essere sempre vicina ai cittadini del Lazio e questa iniziativa si inserisce nel filone della cosiddetta Media education, cioè l’educazione a un approccio sicuro e consapevole ai mezzi di comunicazione digitale, sui quali i nostri figli trascorrono molto del loro tempo e svolgono numerose attività”, ha concluso Cafini.
Il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma, è intervenuto nella conferenza stampa per mettere in evidenza “il valore di questo progetto, che va oltre l’aspetto formativo della digitalizzazione, poiché unisce tradizione e innovazione in un percorso che porta i giovani ad aprirsi verso nuove strade in un contesto di valori, di cultura, di tradizione, grazie alla partecipazione degli anziani con il loro bagaglio di esperienze di vita e professionali”. Anche Aurigemma ha sottolineato l’importanza territoriale dell’iniziativa che porta un valore aggiunto al contesto sociale del VI Municipio, uno dei più popolosi di Roma. In tal senso, il presidente del Consiglio regionale ha auspicato un’estensione del progetto anche agli altri Municipi di Roma e ai Comuni del Lazio.
Nel corso della Conferenza stampa è intervenuto anche il presidente della commissione Vigilanza sul pluralismo dell’informazione del Consiglio regionale, Claudio Marotta, il quale ha ribadito “l’importanza di iniziative come questa per lo sviluppo dei territori, soprattutto attraverso il coinvolgimento delle istituzioni universitarie e del Corecom. La Media education, infatti, è una frontiera che cambia continuamente, se pensiamo solo alle sfide che oggi ci pone l’Intelligenza Artificiale”. Secondo Marotta, “le nuove generazioni, che un tempo chiamavamo ‘nativi digitali, oggi hanno competenze che vanno ben oltre la semplice fruizioni dei contenuti, sono essi stessi creatori di nuovi contenuti digitali”. Per questo motivo, “mettere i ragazzi in età scolastica in contatto con chi ha qualche anno e molta esperienza in più ma meno dimestichezza con le nuove tecnologie, può rappresentare un momento interessante, non solo formativo, ma che tende anche a ricucire quei legami sociali che rischiamo di perdere”, ha concluso Marotta.
Nathan Levialdi Ghiron, Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Tor Vergata, ha spiegato che questo progetto coglie il segno sotto diversi punti di vista: il primo, forse quello più importante, è quello di mettere in contatto tra loro generazioni diverse, con uno scambio proficuo di competenze e di conoscenze; in secondo luogo, l’iniziativa fornisce alle persone anziane la possibilità di sentirsi importanti nel processo di formazione e di sviluppo delle competenze da parte dei ragazzi, contribuendo con la loro saggezza a mitigare quel senso di vulnerabilità che spesso caratterizza l’azione dei giovani, mettendoli in guardia sui rischi che i nuovi strumenti possono portare.
Il presidente del VI Municipio di Roma Capitale, Nicola Franco, ha sottolineato che “questo progetto si inserisce in un contesto di varie iniziative che stiamo portando avanti con l’Università di Tor Vergata, che stanno dando un valore aggiunto al nostro territorio, dove c’è la più alta popolazione giovanile di Roma ma anche criticità a livello sociale”. Per il presidente Franco, mettere insieme i giovani e gli anziani fragili e soli è un’intuizione fondamentale, utile a trasmettere valori e fare da guida ai più giovani. A tal proposito, Franco ha citato il recente caso di un ragazzo di 12 anni del VI Municipio che si è tolto la vita pare proprio a causa di un gioco nato sui social. Anche Romano Amato, assessore municipale al Bilancio, Politiche Sociali, Politiche Sanitarie, Servizi alla Persona, Benessere degli Animali, ha sottolineato il carattere sociale dell’iniziativa che mira a combattere la solitudine e il disagio.
Il progetto è stato spiegato dalla Prorettrice dell’Università di Tor Vergata delegata alle Politiche di Innovazione sociale, Rosaria Alvaro, e dalla professoressa Maura Ianni, le quali hanno messo in evidenza che si basa su tre pilastri: giovani, anziani e università, “perché rappresentano innovazione, tradizione e cultura, che insieme possono superare le fragilità e le asimmetrie”. Secondo la Prorettrice Alvaro, infatti, “questa iniziativa non solo promuove l’alfabetizzazione digitale e la cura della propria reputazione on line e nei social, ma contribuisce a costruire una comunità coesa attraverso un vero e proprio patto intergenerazionale. Con questo progetto, i giovani possono trovare negli anziani mentori e saggi punti di riferimento, condividendo valori preziosi, mentre gli anziani possono riappropriarsi di un ruolo attivo e significativo nella società, anch’essi protagonisti on line. Il nostro obiettivo è facilitare lo scambio di esperienze tra generazioni, sviluppando le potenzialità di tutti e creando un contesto di apprendimento reciproco che arricchisce profondamente le generazioni”.
Roberto Giuliano, membro del Corecom Lazio che ha moderato la Conferenza stampa, ha chiuso gli interventi ribadendo che “l’iniziativa di oggi è un progetto pilota che ha lo scopo di favorire l’incontro intergenerazionale e dunque favorire lo scambio culturale tra una memoria da non perdere e il supporto digitale in un mondo in veloce cambiamento, ma anche una riflessione con i ragazzi sulla web reputation, le sue regole e i rischi della rete. Realizzare un campus estivo può essere anche un segnale per i legislatori al fine di favorire momenti di ritrovo, nel periodo post scolastico, affinché i giovani che provengono da famiglie meno abbienti non siano abbandonati a se stessi o allo smartphone e farli vivere esperienze creative e di inclusione ed integrazione sociale”.
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