Cooperativa sociale di tipo B

Cooperativa sociale di tipo B

Cooperativa sociale di tipo B. Ne hai sentito parlare ma non hai mai capito che cosa sia, o quali siano i suoi principali elementi distintivi?

Abbiamo voluto dedicare un approfondimento completo alle cooperative sociali di tipo B, al fine di capire che cosa siano, quali siano le loro caratteristiche e quali siano gli elementi che differenziano le cooperative di tipo B, da quelle di tipo A. Andiamo con ordine!Quali sono le caratteristiche che distinguono una cooperativa sociale di tipo B. Tipi di soci, costituzione e cosa dovresti sapere.

Cosa sono le cooperative sociali

Le cooperative sociali sono una particolare forma di impresa che sorge al fine di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei suoi cittadini.

Questo nobile scopo da parte delle cooperative sociali è generalmente perseguito mediante la gestione di servizi socio – sanitari ed educativi, e lo svolgimento di attività diverse, che siano principalmente finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

Cooperative sociali di tipo A e cooperative sociali di tipo B

Chiarito quanto sopra, giova introdurre fin da subito quali siano i due tipi di cooperative sociali, ovvero le cooperative sociali di tipo A e le cooperative sociali di tipo B.

Le cooperative sociali di tipo A gestiscono servizi sociali, come i centri di aggregazione per i ragazzi o i centri sociali per anziani. Sono riconducibili a questa categoria anche le case famiglia, i centri sanitari e i centri educativi, in modo diretto, o attraverso una convenzione con gli enti pubblici.

Le cooperative sociali di tipo A sono, statisticamente, quelle più diffuse sul territorio italiano, con una quota di oltre il 60% di tutte le cooperative sociali presenti.

Di contro, le cooperative sociali di tipo B sono quelle cooperative che svolgono attività produttive che sono finalizzate all’inserimento nel mondo del lavoro delle persone che hanno svantaggi fisici o psichici, oppure gli ex detenuti e gli ex tossicodipendenti, le ragazze madri e tutte quelle altre persone che necessitano di una specifica e particolare tutela.

Con tale premessa, le cooperative sociali di tipo B possono svolgere qualsiasi attività di impresa, da quelle agricole a quelle di servizi, da quelle industriali a quelle commerciali. È tuttavia fondamentale che le imprese organizzate sotto forma di cooperative sociali di tipo B si impegnino a destinare almeno il 30% dei propri posti di lavoro a persone svantaggiate che, altrimenti, correrebbero il rischio di venire esclude dal mercato del lavoro.

Per le persone svantaggiate assunte all’interno delle cooperative sociali di tipo B, il legislatore riconosce alle imprese dei particolari benefici di natura prevalentemente contributiva, con aliquota per l’assicurazione obbligatoria ridotta a zero.

Cosa sono le cooperative sociali di tipo B

Considerato quanto sopra abbiamo premesso, risulta ora facile comprendere cos’è la cooperativa sociale di tipo B: imprese che a tutti gli effetti mettono a disposizione della comunità dei servizi e del personale, impegnandosi a destinare una parte dell’organico a persone svantaggiate, che altrimenti non sarebbero incluse nel mondo delle professioni. Un modello professionale etico e sociale, che risponde alle esigenze dei cittadini sia sul fronte della fornitura di prodotti e servizi diretti, sia attraverso l’assunzione di personale da attingere da una platea di meno fortunati.

Categorie di soci

Concludiamo rammentando che all’interno della cooperativa sociale di tipo B finiranno dunque con l’esistere diverse categorie di soci, quali:

  • soci ordinari che esercitano attività retribuita, e che devono costituire la maggioranza dei soci che hanno diritto di voto;
  • soci volontari, in misura non superiore al 50% del numero complessivo dei soci, che hanno diritto solo al rimborso delle spese;
  • persone giuridiche pubbliche e private;
  • soci persone svantaggiate che, come abbiamo visto, devono rappresentare almeno il 30% dei lavoratori soci e non soci della cooperativa, e che compatibilmente con il proprio stato di salute fisica e psichica, devono contribuire all’attività lavorativa degli altri componenti la base sociale.