Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha incontrato oggi a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio di Presidenza del Governo di Accordo Nazionale della Libia, Fayez al Serraj.
La crisi libica rimane fonte di grande preoccupazione per il Governo italiano e la sua soluzione rappresenta un cruciale interesse nazionale, riferiscono fonti di Palazzo Chigi dopo l’incontro, spiegando che la stabilizzazione del Paese e dell’intera Regione, il benessere del popolo libico erano, sono e saranno al centro dell’azione di Governo del presidente Conte.
Conte ha ribadito il sostegno italiano al Governo di Accordo Nazionale e nel contempo l’invito a continuare a farsi parte attiva per un ritorno ad un processo virtuoso e pacifico.
Il terrorismo è una preoccupazione internazionale. Il presidente Conte, come in precedenti occasioni, ha invitato Serraj a fare uno sforzo importante per contrastare le frange estremiste annidate tra le milizie.
L’Italia ritiene che non vi possa essere alcuna soluzione militare e che la soluzione politica sia l’unica davvero sostenibile. Con questo obiettivo abbiamo ripetutamente esortato tutte le parti in causa ad invertire la spirale di violenza e adoperarsi in buona fede per un cessate il fuoco duraturo.
“Promuoviamo un approccio inclusivo sia con le componenti libiche, sia con la Comunità internazionale – sottolineano da Palazzo Chigi -. L’Italia sostiene con coerenza il Governo di Accordo Nazionale quale Governo legittimo ed internazionalmente riconosciuto; nel contempo non possiamo non considerare la Cirenaica e le altre rappresentanze libiche come interlocutori nella ricerca di una soluzione politica”.
Segnalata la fortissima sensibilità dell’opinione pubblica italiana sulle gravi condizioni umanitarie, le questioni migratorie e la gestione dei centri di detenzione. “Esortiamo da tempo una sinergia più forte con le agenzie ONU sul terreno e siamo promotori di un rinnovato sostegno a tutti i livelli, nazionale e con le organizzazione internazionali – proseguono dalla Presidenza del Consiglio -. Auspichiamo che Serraj possa garantire un forte senso di responsabilità e confidiamo molto nella cooperazione esistente tra le Autorità competenti dei due Paesi”.
“Continuiamo a sollecitare tutte le parti in causa ad adottare tutte le necessarie misure per proteggere la popolazione civile nel rispetto del diritto internazionale umanitario. Operiamo di concerto con i partner internazionali e in stretto coordinamento con Salamè per porre fine al conflitto e rilanciare il processo politico. In questo senso, pensiamo che le iniziative diplomatiche in corso di organizzazione potranno rappresentare un prezioso aiuto per mantenere alta l’attenzione e promuovere una reale de-escalation. E’ chiaro che ognuno dovrà fare la sua parte – dicono ancora da Palazzo Chigi -. Il riferimento va all’ipotesi di Ministeriale sulla Libia ai margine dell’UNGA ed alla Conferenza internazionale che Berlino intende ospitare in autunno. In questa roadmap ideale si pone anche la conferenza intra-libica quale testimonianza di una vostra concreta ownership nazionale”.
L’iniziativa a New York, favorita da Italia e Francia congiuntamente sotto egida ONU, può fornire un segnale importante di coesione internazionale e fare chiarezza su un percorso che vogliamo effettivamente condiviso. Nell’incontro di stasera con il presidente Macron, la Libia sarà parte centrale del colloquio. Si tratta di elaborare seguiti utili per la preparazione dell’evento internazionale successivo.
Questa operazione di coordinamento ha già avuto avvio ieri, in occasione della riunione tenutasi a Berlino a livello di Inviati Speciali, da cui è emerso un chiaro segnale che la Comunità internazionale intende spingere per un cessate-il-fuoco e la ripresa del percorso interrotto dopo Abu Dhabi.