“La mia visita in Calabria arriva con ritardo, perché avrei voluto essere qui prima. La Calabria è una regione un po’ trascurata per ragioni geografiche e di collegamenti, sia del sistema viario che ferroviario. Volevo dare testimonianza dell’attenzione dell’autorità di Governo, anche da parte del presidente del Consiglio, oltre ai ministri che sono già venuti, verso questa regione”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a Reggio Calabria dopo un incontro in Prefettura con i rappresentanti delle istituzioni regionali e locali. “La Calabria – ha continuato Conte – è una regione molto sofferente, con grave disagio sociale. Ne siamo perfettamente consapevoli”.
“La Calabria è una regione che ovviamente non può essere solo tacciata sulla legalità, ma deve essere accompagnata nella crescita economica e nello sviluppo sociale”.
“Il dato che molto colpisce tra i tanti – ha continuato – è quello che tra il 2006 e il 2016 ben 26 mila giovani laureati hanno abbandonato questo territorio. Questo significa perdita di capitale umano. La povertà è diffusissima, una famiglia su tre può considerarsi povera. Dobbiamo lavorare tanto”.
Dopo l’incontro con i rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, Conte si è soffermato davanti al palazzo del Governo dove ad attenderlo c’erano anche alcuni lavoratori intenzionati ad esporre i loro disagi. “Chiediamo fatti concreti per la città di Reggio Calabria” hanno detto avvicinandosi al presidente del Consiglio.
“Il sistema sanitario va reso molto più efficiente” ha detto il premier, parlando con i giornalisti delle problematiche calabresi trattate nella riunione con il prefetto Michele Di Bari, il presidente della Regione Mario Oliverio e il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. A una domanda sulla posizione del Commissario ad acta della sanità calabrese, Massimo Scura, Conte ha risposto: “Ci stiamo lavorando. Stiamo raccogliendo una serie di dati e cercando di elaborare programmi di sviluppo. A gennaio tornerò qui in Calabria”.