Doveva essere una giornata dedicata al ricordo di Don Puglisi e alla legalità, nel venticinquesimo anniversario dell’uccisione del prete antimafia. A Palermo il premier Giuseppe Conte, invitato per inaugurare l’anno scolastico della scuola dedicata proprio al sacerdote assassinato da Cosa nostra il 15 settembre 1993, trova però un sindaco sul piede di guerra.
“Dopo lo ‘scippo’ di quasi 16 milioni di euro proprio al quartiere di Brancaccio, avvenuto con la fiducia sul Decreto ‘Milleproroghe’ – dice Leoluca Orlando, che è anche presidente dell’AnciSicilia -, spero che oggi il presidente Conte colga l’occasione per trovare la giusta ispirazione e comprendere il grave, gravissimo errore commesso nel cancellare i fondi del Bando periferie”. E così, in segno di protesta il primo cittadino non ha accolto il premier al suo arrivo a Brancaccio.
“Faccia pure se ritiene che sia un comportamento corretto tra istituzioni – risponde Conte, incalzato dai cronisti -. Però, è giusto anche essere trasparenti con i propri cittadini: l’altra sera ho incontrato una delegazione dell’Anci con una ventina di sindaci, e non ricordo il volto del sindaco Orlando – ha aggiunto il premier -. Abbiamo lavorato fino a tardi per trovare una soluzione e l’abbiamo trovata”.
“E’ una soluzione molto proficua per chi vuole fare opere concrete e non solo chiacchiere – ha sottolineato -. Al nostro arrivo abbiamo trovato un provvedimento che era stato dichiarato incostituzionale, quindi stiamo recuperando il profilo di costituzionalità e abbiamo trovato il modo per recuperare quei finanziamenti e consentire ai progetti già deliberati di essere realizzati. Se il sindaco Orlando ha nella sua testa progetti che non ha ancora realizzato non è colpa mia”, ha concluso Conte.