Il consumo di Canapa in Sizzera non è consentito dalla legge. Nonostante ciò, da qualche anno a questa parte, è in aumento il consumo e la vendita di prodotti a base di Cannabis. Chiaramente non si tratta di un mercato illegale, ma di negozi che, seguendo delle leggi ben precise, riescono a vendere prodotti a base di Canapa in modo totalmente legale, come il cbd shop Justbob che vende prodotti per il consumo e la coltivazione di Cannabis in modo del tutto legale e sicuro.
Ma se il consumo, e quindi la vendita della Canapa è illegale in Svizzera, com’è possibile che alcuni shop possano venderla senza andare contro la legge? Ciò che rende illegale la cannabis, non è la pianta in sé ma alcune sostanze narcotiche che essa contiene. L’illegalità, quindi, dipende dalla concentrazione di queste sostanze all’interno della cannabis: è questo il fattore che determina l’effetto sull’organismo che può subire un consumatore.
Per poter capire meglio quali sono le leggi che in Svizzera regolamentano il consumo di Cannabis, bisogna prima capire cosa sono queste sostanze ed in che modo agiscono sul sistema nervoso di chi le assume.
I principi attivi della Cannabis: cosa sono CBD e THC?
La Canapa, o Cannabis, è una pianta appartenente al genere delle Cannabaceae presente in varie specie in diverse parti del globo. Questa pianta è conosciuta dagli uomini da millenni ed utilizzata da varie civiltà passate principalmente come pianta medicinale, ma anche come alimento in alcuni paesi dell’Asia dato che i suoi semi sono estremamente nutrienti.
Oltre all’utilizzo per scopi medici e culinari, quello sicuramente più conosciuto soprattutto ai nostri contemporanei, è certamente quello “ricreativo”, dovuto proprio all’ effetto calmante che i principi attivi di questa pianta hanno sul sistema nervoso.
I principi attivi contenuti in questa pianta sono vari, ma i principali sono il tetraidrocannabinolo, altrimenti detto THC, ed il cannabidiolo, conosciuto anche come CDB. Le percentuali di queste due sostanze determinano l’effetto semplicemente calmante o narcotico della pianta.
Questi, infatti, hanno un effetto psicoattivo che rendono questa pianta uno stupefacente. In percentuali ridotte, invece, può avere effetti analgesici, calmanti ed è utilizzata nella medicina alternativa, per il trattamento di alcuni stati di dolori o spasmi muscolari.
Da qui la necessità di regolamentare l’utilizzo distinguendo i prodotti ad effetto narcotico da quelli ad effetto curativo. La Svizzera, in cui sono illegali le sostanze stupefacenti, consente comunque il consumo per necessità diverse e con una percentuale di CBD e THC consentita.
Svizzera e Canapa: cosa prevede la legge
In Svizzera, il consumo e la commercializzazione di Cannabis come stupefacente, non è consentito dalla legge. Tuttavia, la legge ne permette l’utilizzo per altri scopi purché le quantità di CBD e THC siano inferiori all’ 1%.
Ci sono diverse normative che regolano il commercio, la produzione e l’utilizzo di prodotti a base di cannabis ed esiste un foglio informativo redatto da vari enti competenti: l’Ufficio Federale della Sanità Pubblica, l’Ufficio Federale dell’agricoltura, l’Ufficio Federale della sicurezza veterinaria ed alimentare e Swissmedic.
Ognuno di questi enti, ha le competenze per poter gestire le normative relative a questi prodotti sotto uno specifico punto di vista in modo da rendere le normative complete ed esaustive.
Andare contro queste normative, chiaramente, prevede delle conseguenze a livello giuridico che non vanno prese sottogamba. L’Ufficio Federale della Sanità Pubblica in Svizzera, prevede una multa di 100 Franchi per il consumo di cannabis da parte di cittadini maggiorenni. I minorenni, invece, sono perseguiti seguendo il codice penale minorile.
Inoltre, secondo l’Art.19 della legge federale sulle sostanze psicotrope e stupefacenti, il possesso di una quantità modica di cannabis non è perseguibile. Per quantità modica si intende una quantità pari o inferiore ai 10 grammi.
Va da sé che, possedere sostanze stupefacenti non consentite dalla legge, è comunque moralmente sbagliato poiché si tratta comunque di un’attività illegale, pur non essendo penalmente perseguibile. Per questo motivo, esistono delle alternative legali, con un livello di CBD consentito, che permettono di consumare queste sostanze senza che siano dannose per la salute e per la propria fedina penale.
La domanda che sorge spontanea è: se queste sostanze sono stupefacenti, perché consentirne comunque l’utilizzo in quantità minori? Come già accennato in precedenza, la percentuale di CBD e THC contenuta determina gli effetti che può avere questa sostanza sull’organismo ed a, livelli meno elevati, la si può utilizzare per scopi medici.
Cannabis e medicina: l’uso terapeutico della Canapa
In quanto sostanza psicotropa, a livelli più bassi, la canapa può avere un effetto analgesico ed anticonvulsivo. In Svizzera, questa sostanza può essere utilizzata per scopi medici solo previa autorizzazione del proprio medico curante.
Infatti, lo stesso Ufficio Federale della Sanità pubblica Svizzera può consentirne l’utilizzo in via eccezionale per comprovate necessità mediche. Sarà poi il medico curante ad accertare che il proprio paziente abbia effettivamente bisogno di queste sostanze e presentare la richiesta agli organi federali competenti.
Oltre all’assunzione e la vendita di queste sostanze, ci sono delle normative ben precise anche per la fabbricazione di farmaci contenenti cannabidiolo secondo i requisiti GMP della Pharmacopoea Helvetica.
C’è da dire che la cannabis legale, può essere utilizzata anche a scopo ricreativo, ma invece di avere un effetto stupefacente, ha un effetto rilassante che permette di godere dei benefici di questa sostanza senza danneggiare la propria salute e senza andare contro la legge.
Il valore terapeutico della Cannabis è stato inoltre ufficialmente approvato anche dall’ONU, che nel 2019 ha incaricato la sua Commission on Narcotic Drugs (CND) di effettuare uno studio approfondito.
Lo studio è stato portato a termine lo scorso dicembre 2020 e ha coinvolto oltre 600 esperti di 100 paesi membri dell’ONU per assicurare che i pareri autorevoli di tutti i principali ricercatori fossero considerati.
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