“Ora si apre una nuova fase, un nuovo ciclo che sappiamo sarà sicuramente molto impegnativo e complicato, ma anche, e ne sono convinto, di grandissime potenzialità e a me aspetta, da oggi, il compito di ridare a questa aula un metodo e una possibile agenda condivisa”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nel corso del suo intervento alla Pisana dove è in corso la seduta dell’Assemblea sospesa il 4 aprile scorso.
Due le novità poste in luce da Zingaretti: “la conferma del presidente uscente che nella nostra regione non era mai avvenuta, un fatto nuovo che credo rappresenti per la nostra regione una opportunità per dare respiro alla programmazione regionale” e “il secondo dato inedito dal quale non possiamo sfuggire di questa nuova Legislatura è che, per la prima volta, nessun gruppo in Consiglio è legato ad una maggioranza predefinita. Non esiste una maggioranza. Le forze politiche che hanno sostenuto la mia candidatura non hanno raggiunto una maggioranza e anche questa è una situazione che precedentemente non si era mai venuta a creare nella nostra regione e sarebbe stupido negarlo o non prenderne atto”.
“Non intendo infatti assolutamente nascondere che questo scenario – ha spiegato – rappresenti un fattore di difficoltà per l’esecutivo e sono stato tra i primi ad ammetterlo ma lo dico con la massima sincerità: interpreto la situazione che si è determinata con il voto del 4 marzo anche come una grande sfida per me e per l’intero consiglio. Quello che è stato sancito dalle urne ci spinge infatti a ricercare una strada diversa, impegnativa e faticosa, ma potenzialmente molto proficua. La necessità infatti è di tenere vivo il confronto e trovare sempre una sintesi tra le diverse istanze rappresentate in Consiglio. Credo che proprio dal dialogo e dal continuo esercizio della dialettica tra le forze politiche rappresentate in questa aula possa generarsi una fase estremamente feconda per il Lazio con azioni, scelte e progetti utili alla nostra regione proprio perché condivisi”.
“Se vogliamo andare avanti insomma non ci sono scorciatoie -ha continuato il governatore del Lazio -, non dobbiamo aver paura di avere le nostre idee e rappresentarle, ma al tempo stesso tutti dobbiamo aver chiaro di doverci predisporre all’ascolto delle idee degli altri e poi decidere. Questo significa che il lavoro consiliare dovrà basarsi su un metodo del tutto nuovo che parta dalla condivisione di alcuni grandi obiettivi strategici”, ha concluso Zingaretti parlando all’Aula.