LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Il GRECO, il Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d’Europa, ha dichiarato che il governo maltese non ha ancora messo in pratica una strategia nazionale per combattere la corruzione. In una nota è stato rilevato che il governo maltese ha avviato riforme per le forze dell’ordine, tra cui la politica antifrode e corruzione, il codice etico e nuove procedure nella nomina del capo della polizia, ma ha richiesto al governo maltese di introdurre nuovi meccanismi per una massima trasparenza nel reclutamento, nei trasferimenti e nelle promozioni degli agenti.
Il rapporto conferma che solo due delle 23 proposte raccomandate nel 2009 sono state attuate dal governo maltese, mentre 12 raccomandazioni sono state parzialmente attuate e altre 9 non sono state attuate affatto.
Il GRECO ha avvertito che “rimane un grave inconveniente la mancanza di tecniche investigative speciali per rivelare i reati di corruzione”, aggiungendo che “lo sviluppo di una strategia anticorruzione totale, basata su una valutazione del rischio nei confronti del governo e dei suoi alti funzionari non è stata ancora avviata”.
Il GRECO ha anche sottolineato che il governo maltese dovrebbe limitare al numero minimo le nomine di “persone di fiducia” negli enti governativi e tali posizioni dovrebbero riflettere gli stessi requisiti di integrità e supervisione stabiliti nel settore dei servizi pubblici.
L’organo di controllo contro la corruzione del Consiglio d’Europa ha rimarcato che “non sono state adottate misure per introdurre un’informativa ad hoc quando si verificano conflitti di interesse nei confronti di alti funzionari e non esistono procedure per gestire tali situazioni. Inoltre, la regolamentazione del lobbismo e della divulgazione dei contatti tra alti dirigenti e terze parti deve ancora essere realizzata e non si sono concretizzati i piani per istituire un’Unità di integrità per sostenere funzionari pubblici per risolvere dilemmi etici”.
Il rapporto si riferiva al Commissario per gli standard nella vita pubblica e rilevava che non gli è stato conferito il potere di imporre sanzioni aggiuntive per le violazioni scoperte.
Il GRECO ha anche dichiarato che gli agenti di polizia che denunciano una possibile corruzione da parte delle forze dell’ordine dovrebbero “beneficiare delle misure di protezione stabilite nella legge sulla protezione degli informatori”.
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(ITALPRESS).