CONSIGLIO D’EUROPA “LIBERTÀ STAMPA IN ITALIA PEGGIORA”

La libertà di stampa in Italia “è chiaramente peggiorata” nel 2018. Lo evidenzia il Consiglio d’Europa nel rapporto “Democrazia a rischio: minacce e attacchi contro la libertà dei media in Europa”, che valuta la situazione della libertà dei mezzi d’informazione nel continente sulla base di 140 gravi violazioni segnalate nel corso del 2018. Il numero di violazioni in Italia segnalate alla piattaforma del Consiglio D’Europa è più che triplicato rispetto al 2017.

“Dal giugno 2017 le autorità italiane non hanno risposto a nessuna segnalazione della piattaforma”, sottolinea il Consiglio d’Europa, che esprime preoccupazione “per la crescente violenza contro i giornalisti in Italia”, con la mafia e le organizzazioni criminali che “rimangono tra le maggiori minacce ai cronisti”. Nel 2018 sono stati segnalati tre casi di minacce di morte ai giornalisti, e sono 21 i cronisti sotto scorta perché minacciati dalla mafia. Inoltre diversi giornalisti hanno subito intimidazioni da membri di gruppi neo fascisti.

Il Consiglio d’Europa nel rapporto sottolinea come la maggior parte delle segnalazioni del 2018 sia arrivata dopo l’insediamento del nuovo governo, l’1 giugno. “I due vice premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, esprimono regolarmente tramite i social network una retorica particolarmente ostile ai media e ai giornalisti”, scrive il Consiglio d’Europa, che spiega: “Tra l’altro, il vicepremier Salvini ha minacciato di revocare la scorta al giornalista Roberto Saviano, nonostante le note minacce di morte da parte della criminalità organizzata. Il vicepremier Di Maio ha insultato i giornalisti e avviato una politica di abolizione dei finanziamenti pubblici alla stampa. Secondo la Federazione Nazionale della Stampa, gli operatori dei media devono affrontare una nuova minaccia nel Paese: un rischio continuo di violenza alimentato dalla retorica ostile di membri del Governo e dei partiti di maggioranza”.

Secondo il rapporto le condizioni per l’esercizio della libertà dei media sono notevolmente peggiorate in tutta l’area del Consiglio d’Europa. Il numero di attacchi contro i giornalisti è costantemente aumentato. Le minacce segnalate, incluse quelle di morte, sono raddoppiate nel corso dello scorso anno, e non vi sono stati progressi nei numerosi casi d’impunità di lunga data per l’omicidio di giornalisti. Inoltre, i giornalisti continuano a essere detenuti arbitrariamente, mentre diverse nuove iniziative legislative indeboliscono la libertà dei media.

Durante un incontro a Strasburgo, le organizzazioni partner hanno presentato il rapporto al segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjorn Jagland, che le ha ringraziate per il loro continuo impegno a favore della piattaforma. Il segretario generale ha concordato con i partner la necessità di un’azione politica decisa e concertata da parte degli Stati membri e dell’Organizzazione, al fine di invertire la tendenza all’erosione della libertà dei media e per migliorare la protezione dei giornalisti.

“La libertà di espressione è fondamentale per la realizzazione di ogni altro diritto umano e merita la massima attenzione da parte dei nostri Stati membri. Il rapporto può fungere da base per un dialogo con gli Stati membri su come migliorare la situazione nel settore della libertà dei media”, ha detto il segretario generale.

 

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