Prendo nota – senza stupore – che la Cina, dopo averci appestato, sta gia’ risolvendo i suoi problemi ed e’ disposta a darci una mano per venir fuori dal Coronavirus. Un uomo di Stato (precario) ha subito detto:”Oh come sono bravi e generosi”. Un altro, meno romantico e bergamasco, ha smoccolato e precisato:” Dobbiamo anche ringraziarli?!”. Il dibattito politico attualmente e’ a questi livelli. Ho avuto modo di recente di rammentare che il confronto pur doloroso fra Italia e Cina ha comunque un tono epico: e’ l’incontro fra le due piu’ alte civilta’ del mondo ancora in vita, con tutto il rispetto per antenati gloriosi perdutisi nella storia. Loro hanno il primato della cultura, se non altro per avere inventato i caratteri mobili, noi quello dell’arte: siamo il Museo del pianeta e farebbero bene a ricordarsene gli sfruttatori dell’arte e della bellezza italica – dal Louvre all’Hermitage, passando per i grandi musei d’Europa come dal Paul Getty di Malibu’ – che oggi ci trattano da pezzenti.
Ma della Cina parlavo, che ci rispetta come rispetto’ Marco Polo che gli fregava sotto il naso il segreto della seta; eppoi, mentre si attribuisce ai giapponesi l’abilita’ di copiare il meglio di noi (per non dire dei coreani che ci amano e fanno cantare ai bimbi delle scuole elementari “‘O sole mio” con la scusa che il trentottesimo parallelo passa da Palermo e da Seul…) i cinesi hanno la grandiosa umilta’ di voler imparare quello che non sanno. Anche le piccole cose.
(ITALPRESS) – (SEGUE).
CONFRONTO FRA ITALIA E CINA DAL TONO EPICO
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