A dicembre la produzione industriale ha subito un ulteriore calo dello 0,8% su base mensile, al netto dei fattori stagionali, e del 5,4% su base annua. Nello stesso mese, l’occupazione non ha registrato variazioni di rilievo rispetto al mese precedente, mentre permane in moderata crescita nel confronto annuo (+0,1% su base mensile, +0,9% su base annua). A gennaio la fiducia ha mostrato andamenti decrescenti tra le imprese e leggermente crescenti per i consumatori. Il clima di fiducia delle famiglie ha registrato un miglioramento dello 0,7% congiunturale, mentre il sentiment delle imprese, in linea con un quadro economico non favorevole, si è ridotto dello 0,5%. Anche la fiducia delle imprese al dettaglio è peggiorata (-2,1% su dicembre). E’ quanto emerge dal rapporto Congiuntura di Confcommercio.
Questa situazione di permanente debolezza dei principali indicatori porta a stimare, a febbraio, una variazione congiunturale nulla del Pil mensile, dato che porterebbe a una decrescita dello 0,1% rispetto allo stesso mese del 2018.
Le difficoltà dell’economia, associate ad aspettative di crescita molto incerte, sono tornate a condizionare negativamente, ad inizio 2019, i comportamenti di consumo delle famiglie. Gli andamenti degli ultimi mesi sembrano suggerire come il recupero di ottobre e novembre abbia rappresentato più un fatto episodico, concentrato in alcuni segmenti di spesa come gli elettrodomestici e l’elettronica di consumo, favorito da bassi prezzi e iniziative promozionali, che l’inizio di una fase di miglioramento della domanda.
A gennaio 2019 l’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha segnalato una diminuzione dello 0,3% in termini congiunturali e un aumento dell’1,1% nel confronto con lo stesso mese del 2018. In termini di media mobile a tre mesi, dopo il recupero degli ultimi periodi l’indicatore è tornato stazionario.
La diminuzione dello 0,3% registrata in termini congiunturali dall’ICC, nel mese di gennaio, è sintesi di una flessione dello 0,2% della domanda relativa ai servizi e dello 0,3% per i beni. Il dato è espressione di andamenti molto articolati delle diverse macro-funzioni di spesa.
L’unica variazione positiva di un certo rilievo ha riguardato le spese per i beni e servizi per le comunicazioni (+0,6% su dicembre), sul cui andamento continua a influire il favorevole andamento della domanda per i beni dell’ICT. Per contro, la diminuzione più significativa si è registrata per i beni e servizi per la mobilità (-1,7%), segmento su cui ha pesato un andamento non positivo della domanda di autovetture acquistate dalle persone fisiche. In diminuzione è risultata anche la spesa per gli alberghi e i pasti e le consumazioni fuori casa (-0,4% su dicembre). Relativamente alle altre voci di spesa si rileva una sostanziale stagnazione.
Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo , per il mese di febbraio 2019 si stima, rispetto a gennaio, un aumento dello 0,1%. Nel confronto con lo stesso mese del 2018 il tasso d’inflazione dovrebbe collocarsi all’1%, in modesta risalita rispetto a gennaio.