“Da quasi un biennio l’economia italiana, osservata in prospettiva macro, sopravvive a se stessa. Le variazioni congiunturali del PIL hanno raggiunto, al massimo lo 0,1%. Per l’immediato futuro le nostre valutazioni su consumi, PIL e inflazione indicano meno probabile la recessione rispetto alla stagnazione. Non mancano sporadici segni di vitalità – le spese legate al turismo e i consumi di tecnologia -ma i potenziali riflessi di provvedimenti recenti, che complicano la vita dei produttori di reddito, potrebbero peggiorare la situazione”. È quanto emerge dal rapporto Congiuntura di Confcommercio.
A settembre la produzione industriale è tornata a ridursi segnalando una contrazione dello 0,4% congiunturale, al netto dei fattori stagionali, e del 2% su base annua. L’occupazione del mese di settembre si è leggermente ridotta rispetto al mese precedente (-0,1%), pur risultando ancora in crescita (0,5%) nel confronto annuo.
Stando a quanto rilevato a ottobre sul versante della fiducia di famiglie e imprese la fase di stagnazione dell’economia non sembra destinata a modificarsi nel breve periodo. La contrazione per il sentiment delle famiglie è stata dello 0,5% congiunturale, mentre per le imprese si è registrato un leggero aumento (0,4%). Su base annua il tendenziale di entrambi ha continuato a ridursi fortemente con -4% per le famiglie e -3,1% per le imprese.
(ITALPRESS).
CONFCOMMERCIO “FUTURO DI STAGNAZIONE”
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