Fuochi d’artificio per la Federazione Ginnastica d’Italia, che oggi ha celebrato i 150 anni di storia nella splendida cornice di Venezia, nei luoghi dove è stata fondata nel 1869. Dopo la conferenza stampa in Comune a Ca’ Farsetti e il Convegno alla Biennale in Ca’ Giustinian, i festeggiamenti sono culminati al Teatro La Fenice, dove è andato in scena lo spettacolo “Un salto nella storia”, curato dalla Direttrice Artistica nonché Direttrice Tecnica Nazionale di ginnastica Ritmica Emanuela Maccarani, coadiuvata dalle assistenti Olga Tishina, Chiara Ianni, Federica Bagnera e Tiziana Di Pilato.
Trasmesso in diretta su Rai 2, la pièce ha ripercorso i 150 anni della decana delle Federazioni sportive italiane, dai suoi albori fino ai tempi moderni, una lunga e nobile storia raccontata dalle esibizioni dei ginnasti azzurri saliti sul palco del teatro lagunare per rappresentare tutte le sezioni della FGI.
Un infinito applauso ha accompagnato la Squadra Nazionale e le individualiste di Ritmica (Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Agnese Duranti, Letizia Cicconcelli, Anna Basta, Martina Santandrea, Beatrice Tornatore, Daniela Mogurean, Laura Paris, Francesca Majer, Milena Baldassarri, Alexandra Agiurgiuculese e Alessia Russo), della Squadra Nazionale di Artistica femminile (Giorgia Villa, Alice D’Amato, Asia D’Amato, Veronica Mandriota, Alessia Federici, Martina Maggio, Desiree Carofiglio, Irene Lanza, Elisa Iorio, Noemi Linari e Vanessa Ferrari) e della Squadra Nazionale di Artistica maschile (Marco Lodadio, Nicolò Mozzato, Stefano Patron e Filippo Castellaro). Ad impreziosire lo spettacolo degli atleti italiani, la collaborazione dei ballerini della compagnia “Liberi di – Physical Theatre”, la soprano Olga Angelillo, l’arpista Vincenzo Zitello, la violinista Tatiana Reout con Inessa Filistovich al pianoforte e la voce narrante dell’attore Luca Bizzarri.
Sul palco, tra passato e presente, alcuni dei campioni della ginnastica italiana: Jury Chechi, Igor Cassina, Matteo Morandi, Marta Pagnini, Elisa Santoni ed Elisa Blanchi. Le note dell’Inno di Mameli hanno poi chiuso lo spettacolo, con la standing ovation della platea.