Commercio a picco durante il lockdown, in Emilia Romagna perso il 13%

BOLOGNA (ITALPRESS) – I numeri descrivono in modo plastico ed evidente la crisi del commercio ampliata in modo dirompente dall’effetto Covid19. Le vendite a prezzi correnti sono crollate infatti nel secondo trimestre del 2020 registrando una perdita del 13,1 per cento rispetto all’analogo periodo del 2019 per gli esercizi al dettaglio in sede fissa dell’Emilia-Romagna. E’ quanto emerge dall’indagine congiunturale sulle Pmi relativa al secondo trimestre realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia Romagna. Si tratta del più ampio crollo delle vendite fino a ora registrato. L’epidemia di coronavirus ha accentuato decisamente i processi di cambiamento che da anni caratterizzano il settore del commercio, con effetti immediati sui risultati economici. Anche il saldo tra le quote delle imprese che rilevano un aumento o una diminuzione tendenziale delle vendite si appesantisce ulteriormente e scende da -22,1 a -31,0 punti. Nonostante la stagionalità solitamente favorevole, le attese per le vendite nel terzo trimestre sono orientate in senso negativo, ma con un alleggerimento dello scenario rispetto ai tre mesi precedenti. Si è comunque determinato un eccezionale alleggerimento del saldo risalito a -4,0 punti da -42,4. Le vendite dello specializzato alimentare si sono ridotte del 3,6 per cento. Il dettaglio specializzato non alimentare ha subito un colpo ancora più duro dello scorso trimestre, subendo una perdita del 22,6 per cento. Al contrario, iper, super e grandi magazzini hanno ottenuto un nuovo forte aumento delle vendite (+8,6 per cento), grazie alla capacità di gestire la difficile contingenza e alle consegne a domicilio. I dati mostrano una correlazione positiva dell’andamento delle vendite con la dimensione aziendale. La piccola distribuzione, da 1 a 5 addetti, che più ha risentito delle chiusure, ha accusato un calo notevole (-18,3 per cento) e senza precedenti delle vendite. Le imprese di media dimensione, da 6 a 19 addetti, registrano una caduta più contenuta (-13,5 per cento), ma anch’essa senza precedenti. La tendenza risulta negativa, ma più contenuta per le imprese di maggiore dimensione, che hanno limitato a una cifra la riduzione delle vendite (-7,3 per cento). “La speranza era che le conseguenze fossero meno pesanti – commenta il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Alberto Zambianchi – L’auspicio è che possa esserci un rimbalzo”.
(ITALPRESS).

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