MILANO (ITALPRESS) – “L’innalzamento del livello dei mari, oggi all’1%, ma che sarà di un metro circa alla fine del secolo, porterà ad avere 180 milioni di profughi dagli Stati più poveri”. In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2020, lo afferma il professore Massimo Frezzotti, presidente del Comitato Glaciologico Italiano, Università Roma Tre) oggi nel collegamento in diretta con la Stazione di ricerca Concordia, che si trova in Antartide. Obiettivo dell’evento, organizzato dalla Centrale dell’Acqua di Milano, in collaborazione con l’Enea, è quello di far conoscere il lavoro quotidiano dei ricercatori e del personale logistico del PNRA (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide) e dell’IPEV (Istituto Polare francese Paul E’mile Victor). Coinvolte nel progetto anche l’Università di Roma Tre, l’Università Statale di Milano e l’Università Milano Bicocca.
L’innalzamento del livello dei mari, provocato dal riscaldamento globale del pianeta, spiega Frezzotti produrrà l’effetto che “le nostre coste saranno in parte sommerse, ma anche quelle di Stati poveri come il Bangladesh”. Il problema, evidenzia, “è l’adattamento, e se noi abbiamo costruito il Mose a Venezia”, le popolazioni non avranno i mezzi, e quindi migreranno.
“E aumenteranno- conclude l’esperto-, se la temperatura aumenterà di più”.
(ITALPRESS).
Comitato Glaciologico, 180 milioni di profughi da aumento livello mari
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