Spinti da un consumismo smisurato, dove ogni oggetto viene prodotto con la finalità di trasformarsi in rifiuto nel più breve tempo possibile, è sempre più diffusa la modalità ecosostenibile e risparmiosa attuata dai mercatini dell’usato e del vintage. Nei prossimi paragrafi conosceremo più da vicino questa particolare attività. Scopriremo quindi più nel dettaglio come funziona un mercatino dell’usato.
Come si fa a partecipare ad un mercatino dell’usato
Chiunque può far valutare, periziare e mettere in conto vendita ciò che non utilizza più. Il gestore del negozio non risulta il proprietario della merce, ma si presenta come un vero e proprio promotore d’affari. La sua intermediazione è ricompensata da una commissione in percentuale sul valore della transazione e il venditore potrà incassare da subito il rimborso.
La formula più diffusa è quella del franchising. Le catene più famose offrono servizi in conto vendita e trattengono il 50% del ricavato sul bene venduto. L’altra metà è riservata al proprietario. Il prezzo di vendita viene contrattato da entrambe le parti.
Nel caso in cui, dopo diverse settimane non si riesca a vendere l’oggetto, si tenterà di promuovere la vendita applicando uno sconto sul prezzo originario.
Cosa si può vendere al mercatino dell’usato
Tutti possono vendere tutto. Durante la stagione invernale, ad esempio, l’abbigliamento e gli accessori sono perfetti da collocare quando la gente va alla ricerca sfrenata di giacche, cappotti, pellicce, sciarpe, guanti e cappelli, borse e calzature, biancheria per la casa come trapunte e piumini.
In prossimità del Natale, diventano ricercatissimi gli addobbi e le idee regalo, quali gioielli ed orologeria. Altri articoli interessanti da proporre in ogni momento dell’anno risultano essere i servizi da caffè, tè, piatti e posaterie, batterie di pentole, articoli casalinghi, piccoli e grandi elettrodomestici, prodotti di elettronica, audio video, informatica, attrezzatura sportiva, biciclette, attrezzi per il giardinaggio e il fai da te o persino le rarità del collezionismo.
Il settore del riuso si concentra inoltre su interi arredi, quadri e mobili d’arte, tappeti preziosi, lampade e soprammobili, bambole, giochi, libri, cd, dvd e vinili, tutti legati a storie di vite vissute.
Un discorso a parte riguarda il mercato dei libri usati, in particolare quello dei volumi scolastici, ricollocabili al 50% subito dopo la fine della scuola in negozi dedicati, nati proprio per il commercio e per lo scambio dei testi scolastici. Probabilmente pochi sanno che, tramite i mercatini si possono vendere articoli nuovi acquistati in surplus, inutilizzati o che ne disponiamo in abbondanza. È il caso di lampadine, batterie, cancelleria di vario genere, in perfette condizioni e ben sigillati.
Quanto si può guadagnare
Sicuramente si può guadagnare molto. Prevedere a grandi linee il guadagno di un mercatino è alquanto semplice: basta fare una media di provvigione del 40% sugli incassi mensili.
Esistono mercatini di grandi dimensioni, consolidati da tempo che incassano intorno ai 2000 euro al giorno lordi. Il pagamento della merce avviene quasi subito in contanti, con emissione di fattura. Il proprietario degli articoli venduti riceve la sua quota del prezzo di vendita, al netto del compenso che spetta al titolare dell’attività.
Oggi si è sempre più invogliati ad aprire un mercatino dell’usato, proprio per le altissime provvigioni a costo zero. A parte i prevedibili costi di gestione del locale, del personale (non specializzato), del commercialista, cioè i normali costi di una qualsiasi attività, il costo per il materiale è nullo.
Teniamo presente che i vantaggi che derivano dalla vendita dei nostri oggetti presso i mercatini non sono soltanto economici, Cedendo in conto vendita ciò che risulta superfluo o accumulato in cantina, da un lato ci evita lo sforzo di buttare rifiuti in discarica senza ricavare nulla in cambio, dall’altro ci permette di liberare e di rinnovare il guardaroba e la casa in modo semplice e piacevole.