Non tutti sanno che non sempre è necessario ricorrere alla presenza del notaio per fare testamento. Anche se la presenza di un professionista esperto in questa procedura è sempre di ausilio per evitare di incappare in spiacevoli errori, sapere come fare testamento da soli potrebbe essere particolarmente utile per poter manifestare chiaramente le proprie ultime volontà.
Cerchiamo allora di comprendere come si fa un testamento olografo, quali sono i requisiti e quali le principali accortezze.
Come si scrive un testamento olografo
Un testamento olografo è contraddistinto per alcuni semplici requisiti:
- deve essere scritto a mano dal testatore, ovvero deve – appunto – essere olografo, con grafia chiara e leggibile. Non può dunque né essere scritto da un terzo sotto dettatura, né redatto a macchina da scrivere / computer;
- deve essere datato, con chiara indicazione del giorno, del mese e dell’anno in cui è stato compilato, in maniera tale che possa risultare immediata la datazione delle volontà contenute nel testamento;
- deve essere sottoscritto, ovvero il testamento olografo deve essere firmato dal testatore alla fine dell’anno, in maniera tale che le volontà contenute nel documento siano accertabili con sicurezza. Nel caso in cui il testamento sia composto da più pagine, deve essere sottoscritto in ciascun foglio.
Dove conservare il testamento olografo
Una volta che il testamento olografo è stato redatto con correttezza, sorge il problema di dove conservare questo importante documento.
Evidentemente, la scelta non può che essere fortemente personale. Per esempio, alcuni testatori potrebbero preferire di conservarlo presso sé stessi, chiudendolo in un luogo sicuro (come la cassaforte). Evidentemente, in questo caso è necessario che ci sia almeno qualche persona informata che sappia dove cercarlo.
Oppure, il testamento può essere consegnato al beneficiario o a più beneficiari. In questo caso il testatore potrà redigere più originali identici, consegnandone uno a ciascuno dei soggetti interessati.
Ancora, come da soluzione consigliabile, il testatore può decidere di consegnare il testamento a un notaio, affinché questo professionista lo conservi presso il proprio studio. In questo caso, però, è necessario che il testatore si rechi direttamente presso lo studio del notaio in presenza di due testimoni, e venga così consegnato il testamento chiuso in un plico sigillato.
Il testamento olografo consegnato al notaio è dunque segreto, e nessuno ne conosce i contenuti. Il notaio redigerà un atto di ricevimento del documento, che andrà a sottoscrivere e a far firmare al testatore e a due testimoni.
Il testamento olografo si può modificare?
Naturalmente, il testamento olografo può essere revocato o modificato in qualsiasi momento, dal testatore, fino all’ultimo momento della propria vita, attraverso la sottoscrizione di un altro testamento che vada a cancellare il contenuto del primo. È anche per questo motivo che diventa essenziale apporre chiaramente la data di manifestazione delle proprie volontà, certificando il momento preciso della sottoscrizione delle volontà del testatore.
La pubblicazione del testamento olografo
Chiudiamo infine rammentando come alla morte del testatore, affinché acquistino efficacia le disposizioni che sono contenute nel testamento olografo, occorre pubblicarlo presso un notaio.
Quanto definita pubblicazione è, in realtà, la redazione da parte del notaio di un verbale nel quale viene trascritto il contenuto del testamento, anche nell’ipotesi in cui il testamento stesso dovesse contenere delle disposizioni nulle o annullabili.
La redazione del verbale è una fase alla quale sono presenti due testimoni, ed è realizzata con alcuni documenti necessari come:
- i documenti di identità e il codice fiscale di chi richiede la pubblicazione;
- la fotocopia dei documenti di identità del testatore;
- l’estratto dell’atto di morte (non è dunque sufficiente il solo certificato di morte);
- il testamento, che dovrà essere allegato in originale al verbale di redazione.