Come fare amicizia? L’Enciclopedia Treccani ci fornisce il perfetto significato di questo rapporto essenziale nella vita di ciascuno di noi. Non possiamo perciò fare a meno di citarlo, prima di provare a descrivere un sentimento antico come la storia della nostra civiltà.
“L’amicizia è un rapporto fatto di fiducia, simpatia, affetto e reciproca scelta, che si riscontra in ogni tempo e in ogni luogo, ma che nessuna teoria può spiegare del tutto. L’amicizia prevede che esista un rapporto paritario, e questo la distingue dagli altri legami che coinvolgono gli affetti, un tipo di affetto diverso da tanti altri”.
Quanto tempo occorre per diventare amici?
Un importante studio dell’Università del Kansas rivela che 50 ore sono il tempo necessario per instaurare un rapporto di amicizia occasionale, 90 ore il tempo utile per definire il rapporto di amicizia e 200 ore il tempo utile per considerarsi veri amici.
Fare un’amicizia: come creare questo importante rapporto
Fondare un rapporto di amicizia leale e duraturo richiede sforzo, pazienza, interesse, sincerità e contatto; tempo da condividere, da dedicare all’altro, impegno nell’ascolto e trasparenza nel confronto; sodalizio per fare progetti e per far nascere quell’ intesa tipica dei rapporti più profondi.
Quanto dura l’amicizia?
Non è semplice prevedere la durata di un rapporto di amicizia. Come per ogni evento umano, l’amicizia risponde ad un bisogno individuale e i bisogni sono dettati dal momento, dalle circostanze e da situazioni uniche. I processi di cambiamento della nostra vita, determinano delle vere e proprie trasformazioni della nostra esistenza e delle nostre necessità; capita spesso che le persone che hanno condiviso con noi una fase, anche importante della nostra vita, ad un certo punto si trovino ad essere distanti dal nostro pensiero e dalla nostra presenza.
Chi trova un amico, trova un tesoro
Di seguito alcuni piccoli suggerimenti per “siglare” il nostro unico, prezioso rapporto di amicizia:
- Disponibilità. Se desideriamo intraprendere nuove conoscenze, bisognerà innanzitutto “scommettere su noi stessi”. Isolarsi dal mondo, ci porta ad allontanare le relazioni interpersonali e raramente qualcuno verrà a cercarci se restiamo nel perimetro della nostra zona di comfort;
- Uscire e incontrare gente, grazie anche alle attività ricreative organizzate dalla scuola o nel nostro ambiente di lavoro. Se qualcuno ci offre un invito, accettiamolo con entusiasmo;
- Proviamo a iscriverci a un’associazione o ad un gruppo; è l’occasione perfetta per relazionarsi con chi potrà condividere con noi passioni ed interessi;
- Strimpelliamo uno strumento musicale e abbiamo una bella voce? Proviamo ad entrare a far parte di una banda o di un coro. Far parte di un team sportivo, inoltre, rappresenterà un’ottima possibilità di incontro tra individui atletici e dinamici come noi;
- La religione e la fede ci permetteranno di frequentare luoghi e individui con la stessa sensibilità ai nostri valori spirituali e al nostro credo;
- Le azioni di volontariato negli ospedali, case di riposo ed associazioni no-profit, risulteranno delle perfette occasioni di ritrovo. Lavorando insieme agli altri, potremo stabilire legami profondi e conoscere chi, come noi, desidera cambiare le cose in nome di una causa comune.
- Cogliere sempre l’opportunità di parlare. Frequentare la parrocchia, la scuola o la palestra, non contribuirà a farci fare amicizia, se in realtà non riusciamo ad interagire con gli altri. Per essere socievoli non si deve dire nulla di speciale; sarà sufficiente avviare una conversazione in modo semplice e gentile per ottenere da subito i risultati sperati; si può conversare con chiunque, il commesso del negozio sotto casa, un passeggero vicino in treno… ogni occasione è buona per stringere nuovi legami.
- Le buone maniere sono da sempre garanzia di successo. Partiamo innanzitutto con un “Buongiorno! Come stai?“, quando si incontra una persona che non conosciamo. Cordialità e buon umore, ci dipingeranno espansivi e inviteranno gli altri a comportarsi allo stesso modo; è una strategia di comunicazione di base ma decisamente vincente!
- Stabiliamo un contatto visivo e sfoggiamo il nostro miglior sorriso. Se manifestiamo un atteggiamento insofferente, gli altri non saranno ben disposti ad offrirci amicizia. In più, guardare l’interlocutore direttamente negli occhi quando ci parla è un’azione essenziale in determinate occasioni; infatti, è parte di quella comunicazione non verbale in cui rientra anche la lettura del linguaggio del corpo altrui. Questa pratica favorisce la comprensione ed una prima connessione con chi abbiamo accanto, senza pregiudizi o barriere dovute alla timidezza o all’imbarazzo.