Come cancellare un protesto bancario o postale, info e dettagli su come cancellare una cambiale protestata, iter da seguire e documenti da presentare.
Quando un cittadino paga utilizzando cambiali o assegni (bancari o postali) dovrebbe sempre controllare l’effettiva disponibilità di liquidità. Nel momento in cui l’assegno risulta scoperto, dunque privo di disponibilità economica, il contribuente viene ritenuto cattivo pagatore ed è inserito nel registro dei protesti (il cosiddetto Registro Informatico dei Protestati).
In tal modo tutti coloro che potrebbero intrattenere rapporti commerciali con il soggetto protestato potranno visualizzare lo status di cattivo pagatore (sorgeranno dunque problemi di vario genere, per la concessione di mutui, prestiti, pagamento di rate della paytv o finanziamenti concessi per l’acquisto di elettrodomestici etc.).
Il debitore sarà considerato cattivo pagatore anche nel momento in cui questi salderà i propri debiti. Per potersi cancellare dal registro dei protesti bisogna seguire uno specifico iter. Esistono diverse procedure per ottenere la cancellazione di un protesto, che variano a seconda del metodo di pagamento (assegni o cambiali). Scopriamo in questo articolo tutte le info su come cancellare un protesto bancario e postale. Maggiori approfondimenti sono disponibili nella nostra guida: come cancellare un protesto.
Come cancellare un protesto: assegno bancario
In primis è bene ricordare che la cancellazione di un assegno protestato è possibile solo nel momento in cui è trascorso almeno un anno dalla data di elevazione del protesto. Per cancellare un protesto è opportuno procurarsi la cosiddetta visura uso protesti, un documento che riporta i dati del protesto che s’intende eliminare.
Il cittadino dovrà richiedere la visura presso la Camera di Commercio della propria provincia di residenza, senza dimenticare di portare con se un valido documento d’identità e un certificato di residenza storico. Una volta ottenuta la visura uso protesti (costo 2 euro a visura) il contribuente per cancellare il protesto di un assegno postale o bancario, potrà procedere con la richiesta di riabilitazione presso il Tribunale civile della propria provincia di residenza (sezione protesti).
Al Tribunale basterà richiedere la domanda di riabilitazione per avvenuto pagamento del debito. Alla domanda andrà allegato:
- Assegno in originale;
- Dichiarazione di avvenuto pagamento (liberatoria) firmata da entrambe le parti ( soggetto “debitore” e “creditore”) ed autenticata da un notaio.
- Certificato di residenza storico del richiedente.
- Visura uso protesti rilasciata dalla camera di commercio.
- Marca da bollo di euro 16,00.
Tempi cancellazione protesti
Una volta presentata la domanda di cancellazione del protesto, il richiedente dovrà attendere almeno un mese, dopodiché il Tribunale rilascerà un “Attestato di Riabilitazione” che comprova l’avvenuto saldo del Titolo.
L’attestato di riabilitazione dovrà essere consegnato alla Camera di Commercio per la compilazione del modulo di cancellazione del protesto. Entro circa 20 giorni lavorativi sarà comunicato l’avvenuta cancellazione del protesto e la riabilitazione per l’accesso al credito.
Ricapitolando, per richiedere la cancellazione dal registro dei protesti il cittadino deve inviare una specifica richiesta al Tribunale che rilascerà l’attestato di riabilitazione tramite il quale è possibile rivolgersi alla Camera di Commercio per ottenere la cancellazione del protesto. La domanda per ottenere la riabilitazione deve essere accompagnata da una serie di allegati che attestino l’avvenuto pagamento del debito e delle imposte dovute.
Come cancellare un protesto documentazione da presentare
• Modulo firmato dal debitore
• Titolo (assegno) in originale, quietanzato.
• Atto di protesto.
• Diritti di segreteria (€ 8,00 per ogni effetto).
• Copia documento valido d’identità del richiedente.
• Copia documento di riconoscimento del depositante, (se diverso dal richiedente).
Come cancellare un protesto: assegno postale
L’iter da seguire per cancellare un protesto legato ad un mancato pagamento avvenuto tramite un assegno postale scoperto è il medesimo procedimento previsto per cancellare assegni bancari protestati. (vedi paragrafo Come cancellare un protesto: assegno bancario).
Quanto costa cancellare un protesto
Per richiedere la cancellazione di un protesto vi sono dei costi: – 16 euro per la marca da bollo da allegare alla domanda*.
- 8 euro da versare per i diritti di segreteria su ogni titolo per il quale è richiesta la cancellazione.
- 2 euro per la visura protesti (anche se negativa).
- 5 euro per il certificato di esistenza o non esistenza protesti (e ove richiesta marca da bollo da 16 euro)*.
* Vi ricordiamo che il valore della marca da bollo da allegare può subire variazioni in base al luogo di residenza (e dunque alla Camera di Commercio).
Come cancellare una cambiale protestata
La cancellazione di un protesto non riguarda esclusivamente gli assegni bancari o postali, ma può essere richiesta anche per i protesti legati a mancati pagamenti di cambiali. È possibile cancellare una cambiale protestata anche immediatamente (non è necessario aspettare 12 mesi come per gli assegni), scopriamo come funziona la cancellazione di un protesto cambiario.
Cancellare protesto cambiario entro un anno
La cancellazione di un protesto legato ad una cambiale, a differenza dei protesti per assegni, può essere effettuata anche entro 12 mesi. Come? Innanzitutto saldando il debito e successivamente procedendo con l’iter previsto anche per la cancellazione degli assegni protestati. È dunque necessario allegare alla domanda di cancellazione protesto cambiale:
- In originale, i titoli quietanzati e gli atti di protesto.
- La quietanza liberatoria (ai sensi dell’art 46-47 del D.P.R. 445/2000 (contenenti data di pagamento, firma e dati del creditore e del soggetto protestato, elementi essenziali del debito pagato.
- Il versamento di 8 euro (imposte di segreteria) per ogni titolo da cancellare.
Come cancellare un protesto di una cambiale dopo 12 mesi
Per cancellare una cambiale protestata, pagata oltre il termine di 12 mesi dalla data di levata del protesto, è necessario richiedere la riabilitazione al Tribunale. In questo modo si otterrà l’attestato di riabilitazione che consente di presentare domanda di cancellazione protesto cambiario alla sede della Camera di Commercio che rientri nel territorio della provincia di residenza del richiedente. L’iter e le imposte da pagare sono le medesime previste per la cancellazione di protesti per assegni.
Cancellazione automatica di un protesto dopo 5 anni
Dopo quanti anni si cancella un protesto?
La legislazione prevede la cancellazione automatica di un protesto dopo 5 anni (a meno che non siano registrati altri protesti). Se è vero che la Camera di commercio cancella in automatico i nominativi dal registro protesti è altrettanto vero che non tutte le banche dati vengono aggiornate in tal senso. Onde evitare brutte sorprese future dunque è sempre consigliato richiedere l’attestato di riabilitazione e procedere con la cancellazione dal registro dei protesti.