Assumere i panni di un imprenditore, avviando un’attività propria, è una scelta che vale la pena abbracciare, indipendentemente dal settore. Tra le tante possibilità percorribili, c’è ad esempio quella di aprire un panificio. Nei prossimi paragrafi vedremo come fare.
La scelta del negozio
Non è necessario possedere un titolo di studio particolare per svolgere una professione come quella del panettiere. Chi intende intraprendere questa strada deve però frequentare un corso di panificazione o svolgere un periodo di apprendistato presso panifici o imprese alimentari del settore.
Oltre a essere panettiere per mestiere, per ovvi motivi, nel momento in cui si decide di aprire un panificio, una delle prime cose a cui prestare attenzione è la scelta del negozio. È bene sapere che il panificio deve essere preferibilmente ubicato in un luogo in cui c’è un buon viavai di persone, così da poter attirare la clientela con una certa facilità.
Aprire un panificio: l’iter burocratico
Come accade con quasi ogni altra attività di tipo imprenditoriale, anche per aprire un panificio è necessario seguire un preciso iter burocratico. Tra le cose indispensabili da fare rientrano:
- l’apertura della Partita IVA;
- l’iscrizione al Registro delle Imprese della propria provincia
- l’invio della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al Comune in cui si svolge l’attività entro 30 giorni almeno dall’inizio dell’attività
- la richiesta Comune per l’esposizione dell’insegna
- l’apertura delle posizioni INPS e INAIL;
- la frequenza di un corso HACCP, così da ottenere la certificazione indispensabile per poter lavorare con gli alimenti;
- la richiesta dei vari permessi Asl.
Quale attrezzatura serve per aprire un panificio
Anche l’acquisto dell’attrezzatura è un altro punto essenziale quando si vuole aprire un panificio. Per ovvi motivi, il primo strumento di cui equipaggiarsi è il forno con cui poter preparare il pane e gli altri prodotti che si proporranno alla clientela. I forni che vengono abitualmente utilizzati in un panificio possono essere alimentati in due modalità diverse.
Esistono forni ad alimentazione elettrica ma anche forni ad alimentazione a legna. Entrambe le tipologie sono adatte al tipo di cottura che si andrà a realizzare. Per maggiore comodità, quando si decide di aprire un panificio, si tende ad acquistare un forno ad alimentazione elettrica. Ma chi punta più su un tipo di cottura tradizionale sceglie di sovente un forno alimentato con l’uso di legna.
Accanto al forno, un altro strumento certamente indispensabile quando si decide di aprire un’attività come quella di un panificio è rappresentato dall’impastatrice. Si tratta infatti di un tipo di attrezzatura che facilita di molto il lavoro, accorciando i tempi di produzione.
Esistono inoltre strumenti che aiutano appositamente ideati per realizzare pezzi di impasto della stessa forma e dimensione. Con questo genere macchinari i vari panino prodotti e le diverse pagnotte presenteranno tutti il medesimo peso.
Quanto guadagna il proprietario di un panificio
Una volta aperto il panificio e in possesso di tutta la regolare documentazione, è bene sapere che fatturato e ricavi effettivi medi variano ovviamente a partire da alcuni fattori, primo tra tutti la capacità di fare impresa. Mediamente, a ogni modo, i ricavi minimi di un tipo di attività come un panificio sono compresi in un ventaglio tra i 40 e i 60 mila euro all’anno.
Quanto costa produrre un chilo di pane
Un altro dato interessante da conoscere per chi decide di cimentarsi nell’apertura di un panificio riguarda il costo di produzione del pane. A oggi, secondo le elaborazioni di Coldiretti, il costo per produrre il pane è in media di 3,1 euro al chilo. Tuttavia, gli addetti ai lavori stimano che si assisterà a un rincaro compreso tra i 50 centesimi o l’euro al chilo nei mesi a venire.