ROMA (ITALPRESS) – Si è svolto a Roma, presso la sede centrale del Cnr, l’evento “Verso la nuova Direttiva Europea sulla qualità dell’aria: dialogo e sinergie tra infrastrutture di ricerca, enti locali e agenzie ambientali”, occasione per discutere le interazioni tra infrastrutture di ricerca, agenzie ambientali ed enti locali nel framework della nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria.
Le due giornate hanno visto la partecipazione di oltre 120 interlocutori del mondo della ricerca, di 14 Agenzie Regionali per la Protezione Ambientali e diversi rappresentanti dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. All’introduzione dei lavori fatta dal Direttore del Dipartimento scienze del sistema Terra e tecnologie per l’ambiente (Cnr-Dssta) Francesco Petracchini, che ha illustrato le prospettive di collaborazione del Cnr nel dialogo tra ricerca e policy europee, sono seguite le presentazioni dei progetti e delle infrastrutture di ricerca di interesse nell’ambito della qualità dell’aria.
Actris Italia, infrastruttura di ricerca europea di cui il Cnr coordina il nodo italiano è stata illustrata da Lucia Mona dell’Istituto di metodologie per l’analisi ambientale del Cnr (Cnr-Imaa): Actris studia i processi in atmosfera relativi ai parametri a breve tempo di vita e le loro interazioni fornendo dati standardizzati, Fair e di elevata qualità a livello europeo. Le raccomandazioni di Actris relativamente agli inquinanti da studiare ed alle tecniche da adottare sono state incorporate nella nuova direttiva.
La strumentazione in linea con i requisiti di qualità di Actris può essere di grande utilità nel recepimento della direttiva da parte dei Paesi Membri. Xavier Querol, coordinatore del progetto Horizon 2020 Ri-urbans, ha quindi illustrato i risultati del progetto in merito allo sviluppo e consolidamento dei servizi offerti dalle infrastrutture di ricerca per il rafforzamento delle capacità di monitoraggio della qualità dell’aria nelle aree urbane e industriali europee. Il progetto ha visto la grande collaborazione tra le infrastrutture di ricerca e le reti di monitoraggio ambientale in Europa in diverse città pilota quali Parigi, Amsterdam, e Milano. L’intervento è stato seguito da una descrizione più approfondita di alcuni dei Service Tools realizzati in ambito Ri-urbans presentata dalle ricercatrici Angela Marinoni (Cnr-Isac) e Lucia Mona (Cnr-Imaa).
Altra infrastruttura ambientale realizzata nell’ambito del PNRR e coordinata dal Cnr è Itineris, presentata dall’Infrastructure Manager Giuseppe Gargano, del progetto PNRR, a coordinazione Cnr. Itineris si propone come punto di accesso integrato alle risorse, dati e servizi delle varie Infrastrutture di ricerca ambientali in Italia facilitandone l’utilizzo da parte degli utenti ed in questo contesto in particolare, per la rete nazionale delle Arpa ed i policy maker. Tali infrastrutture potranno svolgere un importante ruolo di supporto rispetto all’applicazione della Direttiva.
Tra le novità previste, rientrano, l’inserimento di nuove variabili oggetto di monitoraggio quali il black carbon e la distribuzione dimensionale del particolato, e l’individuazione di “supersiti” per il monitoraggio della qualità dell’aria a livello di Paese. Proprio i siti osservativi di Actris potranno, in questo senso, svolgere un’importante funzione di supporto per il sistema di monitoraggio nazionale della qualità dell’aria ponendosi al servizio delle Agenzie Regionali.
Si è anche discusso di come le competenze sviluppate nelle infrastrutture di ricerca potranno essere utili anche nel supportare le Agenzie per l’identificazione delle sorgenti del particolato anche con tecniche di profiling.La giornata è continuata con la presentazione di una serie di esempi virtuosi di collaborazione tra ARPA ed infrastrutture di ricerca. Nello specifico, le esperienze di collaborazione con il Cnr raccontate da ARPA Lombardia, ARPA Sicilia e ARPA Valle d’Aosta hanno testimoniato la presenza di ampio spazio di collaborazione nel framework della nuova direttiva europea. Sono molte, infatti, le sfide che le agenzie ambientali dovranno affrontare per recepire la nuova norma, come illustrato dagli interventi di Cristina Leonardi (Cnr-Iia), Giorgio Cattani (ISPRA) e Damiano Centioli (ISPRA).
– foto TcfkaPanairjdde via CC 3.0 –
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