ROMA (ITALPRESS) – “E’ urgente parlare dei ragazzi: dobbiamo rimettere al centro i giovani, altrimenti non c’è futuro”. Lo ha detto Claudia Conte, autrice de “La voce di Iside”, intervistata da Claudio Brachino per l’agenzia Italpress. “Troppi sono gli episodi che ci fanno inorridire, pensiamo agli stupri di Caivano e di Palermo, alle baby gang a Milano, ma anche ai tanti ragazzi che entrano in vortici di criminalità e di droga. Dobbiamo aiutarli, dobbiamo avvicinarci a loro con l’arte e la cultura”, ha ribadito. “La voce di Iside”, pubblicato da Readaction, è “dedicato alla Generazione Z, che spesso viene criticata e giudicata e mai ascoltata, compresa o aiutata. Chiunque ha un figlio, un fratello oppure amici più piccoli: dobbiamo trasmettere loroil senso di responsabilità”. Si tratta di una generazione che “non ha dovuto lottare per acquisire dei diritti, perchè li aveva già: non c’è quella voglia di andare a conquistare qualcosa che invece è fondamentale. Basti pensare agli italiani che hanno dato la propria vita per avere il diritto al voto, mentre oggi i ragazzi non vanno a votare: questo la dice lunga”.
Iside “è una ragazza che dopo la pandemia si è chiusa in se stessa, in un mutismo selettivo che ricorda un pò gli hikikomori, i ragazzi che per anni si chiudono nella cameretta senza avere rapporti con nessuno. Si isola, impermeabile alle emozioni, fino a che assiste a un grave episodio di violenza e di bullismo che vede coinvolto il suo fratellino: di fronte a questo, non riesce a reagire e ad aiutarlo. Ma è proprio quando vedi il dolore e la sofferenza che trovi il coraggio: Iside ha un momento di crisi, decide di prendere in mano la sua vita e scoprirà nel volontariato e nel donarsi agli altri la cura al suo malessere e anche il senso della sua vita”, ha raccontato l’autrice. Nella sua esperienza da volontaria, Iside si confronterà anche con le donne vittime di violenza. “Tra donne si deve anche creare uno spirito di sorellanza e di solidarietà femminile che non è banale. La cosa più bella è supportarsi, perchè abbiamo le stesse difficoltà nell’emergere e nel raggiungere determinati obiettivi”, ha concluso.
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