“Siamo oggi di fronte ad un’iniziativa consiliare legittima sotto il profilo della mera formalità, ma assai discutibile e dal mio punto di vista politicamente censurabile”, dal momento che “siamo agli inizi di una vicenda processuale che attende, mediante il contraddittorio, di chiarire responsabilità e reati effettivamente commessi”. Lo ha detto oggi, l’assessore regionale alle Politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca, Roberto Cifarelli, a conclusione del dibattito consiliare sulla mozione di sfiducia presentata da alcuni consiglieri regionali nei confronti del presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, che si trova da oltre dieci giorni ai domiciliari e che è in attesa della decisione del Tribunale del riesame.
“Si tratta – ha proseguito l’esponente della giunta regionale – di una vicenda delicata alle quale occorre, prima che per ragioni umane, perché lo pretende il senso di giustizia, guardare con rispetto. Rispetto non significa acquiescenza o rinuncia a manifestare una opinione. Equivale a qualcosa che tocca la dignità di ognuno di noi. E che pretende perfino una consapevole limitazione di libertà. Mi sarei atteso che si aprisse un confronto serrato sul funzionamento della nostra regione, anche nei punti di maggiore vulnerabilità e nelle carenze di sistema che vanno oltre le responsabilità e i poteri delle persone che vi si dedicano (e che non vanno ignorate)”.
“Non che si utilizzasse un procedimento tuttora in pieno svolgimento – ha evidenziato Cifarelli – peraltro caratterizzato da novità cautelari in atto ed in itinere, per aprire un processo politico che pretende di utilizzare la vicenda giudiziaria a fini di ribaltamento politico. Principi elementari di civiltà avrebbero consigliato un approccio diverso suggerito dalla esigenza di preservare le istituzioni che sono preposte alla tutela degli interessi generali da strumentalismi mirati ad operazioni di potere. Altre sono e saranno le occasioni per fare valere valutazioni e scelte, ispirate magari da una più puntuale conoscenza di fatti e di eventuali misfatti”. L’assessore ha proseguito aggiungendo che “queste considerazioni valgono non solo per la iniziativa consiliare, ma anche per le indebite e istituzionalmente scorrette incursioni governative delle ultime ore a Matera cui vanno addebitate le medesime osservazioni che ho riservato ai firmatari della mozione di sfiducia. Noi intendiamo confermare le scelte assunte all’atto dell’intervento della magistratura: rispetto per l’azione che viene promossa, attesa per gli esiti del dibattimento, fiducia al presidente Pittella e certezza che egli saprà chiarire le sue responsabilità. Chi lo ha affiancato sa bene valore, generosità e trasparenza del suo impegno. In forza di queste convinzioni abbiamo inteso procedere nei nostri doveri di governo facendoci carico di tutte le difficoltà e delle attese di un comunità regionale che chiede di essere tutelata e sostenuta nelle sue più esigenti domande che riguardano il buon funzionamento dei servizi ma soprattutto l’impegno a promuovere sviluppo e occupazione in un quadro di sostenibilità ambientale e di tenuta dei nostri conti”.
“Oggi respingeremo – ha aggiunto – una mozione che abbiamo già definito nei suoi contorni di cinismo e di strumentalità. Lo faremo aprendoci a tutti gli approfondimenti che si renderanno necessari e ai quali non intendiamo sottrarci. Ma pretendendo rispetto per noi e per l’istituzione che rappresentiamo, poiché la consideriamo un valore che va oltre le vicende che si frappongono nel nostro cammino. Il governo di questa Regione continuerà ad operare al servizio dei lucani come vorrebbe il presidente Pittella, al quale – ha concluso l’assessore – assicuriamo lealtà e coerenza nel solco della azione che ha intrapreso e che ci attendiamo possa presto riprendere”.