ROMA (ITALPRESS) – Sulla riforma della giustizia “vedo grandi esitazioni a livello parlamentare e i sei referendum sono uno stimolo esterno. Non simpatizzo con Salvini, però secondo me lui ha fatto una mossa geniale nel momento in cui ha sostenuto i referendum dei radicali. E’ possibile che ottengano i numeri necessari e, nonostante il dissenso che ho nei confronti di Salvini, io andrò a firmare”. Lo ha detto Fabrizio Cicchitto, presidente di Riformismo e Libertà, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’Agenzia Italpress. “Dal 1992 ad oggi la magistratura associata, ovvero quella organizzata in correnti, ha preso il potere nel Paese, ha distrutto la politica e preso il potere politico ed economico. Poi in seguito al caso Palamara – ha aggiunto – la magistratura è implosa per le sue contraddizioni interne dove le cariche vengono aggiudicate su contrattazione tra associazioni e non sui meriti e intrecciandosi con la violazione sistematica del segreto istruttorio, tutto questo diventa una baracca insopportabile”.
“Ora ci troviamo di fronte a una crisi della magistratura, ne usciremo con una riforma? È una bella domanda, non è impossibile ma nemmeno certo. La giustizia nel so complesso è un handicap per l’Italia, oggi la riforma delle riforme sarebbe lo sdoppiamento delle carriere”, ha spiegato.
Parlando dell’attuale situazione politica e del caos all’interno del MoVimento 5 Stelle, Cicchitto ha sottolineato come quest’ultimo abbia cambiato “ragione sociale”. Il M5S si fondava “sull’uno vale uno, era nato sul rifiuto di coalizioni, sul rifiuto di alleanze, poi nel 2018 hanno ottenuto il 32% dei voti, e a quel punto il loro scopo è diventare quello arrivare fino alle elezioni del 2023. Ora – ha proseguito – per salvare i 300 parlamentari ha appoggiato tutti i governi che ci sono stati fino ad ora: Lega, Pd e Draghi”.
Parlando del centrodestra, Cicchitto ha osservato che il segretario della Lega ha fatto una mossa “abilissima” appoggiando il referendum, “adesso si tratta di sapere se ne farà un altra o meno, ovvero se Salvini invece di inseguire la destra estrema si avvicina al Ppe e si piazza in una posizione centrale”. Il Partito Democratico invece “è in enorme difficoltà, loro hanno ritenuto che un’area di centro e riformista con Renzi e Calenda fosse secondaria e ha privilegiato il rapporto con i grillini…”.
Chi farà il sindaco di Roma? “Questa città non era stata mai combinata male come o è adesso – ha avvertito – è in una situazione tale che dovrebbe essere commissariata per 5-10 anni. Reputo che il Pd abbia fatto l’ennesima idiozia, perchè nel momento in cui ha visto che la Raggi si presentava avrebbe dovuto fare un accordo con Calenda. Il candidato di centrodestra non mi convince, mentre Gualtieri è stato un ottimo europarlamentare ma un mediocre ministro, quindi anche su di lui enormi punti di domanda. Da parte del centrodestra c’è forse un civico che ha la possibilità di vittoria in Piemonte, ma non è che il centrodestra ha brillato, a Milano devono ancora trovarlo, inoltre a Napoli vanno a candidare un Pm in funzione? Ma questo è uno scandalo, uno scandalo precedentemente del Pd e ora si mettono sullo stesso piano? Maresca non vuole neppure i simboli che lo eleggono, penso poi che sia un altro scandalo che un magistrato nella sua circoscrizione diventi candidato di uno schieramento politico”, ha concluso.
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