Guardarsi allo specchio e vedere delle irregolarità sul viso può essere frustrante: avere la mandibola o la mascella disallineate o un mento troppo sporgente significa per alcune persone provare un profondo disagio, soprattutto in presenza di altri.
Problematiche come queste possono oltretutto generare fastidi nella vita quotidiana, per esempio durante la masticazione, oppure modificare in modo errato l’emissione vocale o la respirazione o apportare problemi dentali.
Per intervenire su queste problematiche è possibile ricorrere alla chirurgia ortognatica, che va a correggere le malformazioni del volto, permettendo al paziente di ritrovare salute e benessere.
Può essere applicata anche nel caso in cui la questione non sia di natura congenita, ma sia esito di un evento traumatico, di una patologia o di un incidente. Intervenire in modo permanente aiuterà il paziente a ritrovare fiducia in se stesso e ad amare la propria immagine, oltre a risolvere un difetto che può provocare fastidi se non addirittura dolori mentre si compiono azioni semplici e meccaniche come ad esempio quella del mangiare.
Tra gli specialisti di spicco nell’ambito della chirurgia ortognatica c’è il Dottor Gianpaolo Tartaro, che effettua gli interventi utilizzando tecniche all’avanguardia ed un approccio del tutto personalizzato.
L’esperienza del dottor Tartaro al servizio dell’ortognatica
L’approccio personalizzato del dottor Tartaro alla chirurgia ortognatica è il frutto di un’esperienza pluriventennale nel campo.
Nel dettaglio, egli pone grande attenzione anche sull’aspetto psicologico dell’intervento, indagando sulla motivazione che spinge la persona a sottoporsi al trattamento e aiutandola in corso d’opera a vivere l’esperienza con maggiore tranquillità.
In questo modo, il dott. Tartaro ha sviluppato un metodo con cui è in grado di soddisfare i singoli bisogni del paziente, nel pieno rispetto delle numerose diversità, tanto estetiche quanto anatomiche, dell’uomo e della donna.
Chi può sottoporsi a un intervento di chirurgia ortognatica
Per affrontare il percorso di sistemazione di mascella, mandibola e mento bisogna essere maggiorenni. La chirurgia andrà ad eliminare le asimmetrie e a risistemare l’eventuale occlusione errata.
È fondamentale essere in buona salute, non trovarsi in un periodo in cui si sta facendo una terapia farmacologica incompatibile con l’anestesia o con la cicatrizzazione ed essersi sottoposti a tutto lo studio preliminare attraverso esami strumentali.
In alcuni casi è necessario ricevere prima un trattamento ortodontico e, solo in un secondo momento, sottoporsi all’intervento.
Come viene effettuato oggi un intervento di chirurgia ortognatica?
Come illustrato anche dal Dottor Tartaro, i progressi costanti registrati in ambito medico-chirurgico permettono oggi di eseguire interventi di chirurgia ortognatica in modo poco invasivo, in quanto i nuovi strumenti permettono al medico di creare dei tagli minimi ed estremamente precisi.
Inoltre, gli interventi vengono eseguiti all’interno della bocca, così che eventuali segni non risultino visibili esteriormente. Allo stesso modo, è bene sottolineare come al giorno d’oggi non sia necessario avvalersi necessariamente del trapano, ma di risorse all’avanguardia come il Piezosurgery, vale a dire un apparecchio che si avvale di tecnologia a ultrasuoni.
Le moderne tecniche chirurgiche prevedono il fissaggio delle ossa con viti e placche, queste ultime perfettamente compatibili con il volto del paziente, così che il profilo risulti naturale e non presenti imperfezioni. Come spiega il dott. Tartaro, attualmente i migliori specialisti si avvalgono di risorse in titanio, dato che si tratta di un materiale che il corpo tende ad accettare facilmente.
Ad operazione finita non servono grossi bendaggi e la convalescenza è piuttosto breve. I farmaci da assumere saranno per lo più antibiotici, antidolorifici e antinfiammatori. Dopo qualche mese dal trattamento, può essere necessario intervenire nuovamente con l’ortodonzia per un risultato ottimale.
Già dopo poche settimane è possibile avere i primi riscontri, mentre trascorsi sei mesi si potrà osservare l’aspetto definitivo del volto. È prevista l’anestesia totale durante l’intervento ed è richiesta una breve permanenza in clinica. Trascorsi 20 giorni si potrà tornare alle normali attività del quotidiano, mentre dopo circa 3 settimane si avrà modo di svolgere nuovamente anche quelle più pesanti.