Chiellini “La norma sulla quarantena va tolta”

“Intorno a Pasqua ero pessimista, perché con 600-700 morti al giorno sembrava impossibile pensare al campionato. A inizio maggio sono diventato molto ottimista e dal 18, quando hanno riaperto l’Italia, non ho avuto più dubbi. Anzi, uno lo conservo ancora: la speranza di tutti noi è che venga tolta la quarantena”. Giorgio Chiellini, dalle pagine del “Corriere dello Sport”, si unisce al coro di tutti quelli che, nel mondo del calcio, chiedono di rivedere la quarantena di gruppo qualora ci sia un positivo al coronavirus in squadra, una norma che rischia di compromettere il campionato che ripartirà la prossima settimana. “Le cose sono cambiate radicalmente, a metà maggio si potevano chiedere delle cose, a inizio giugno anche, ma il 20 giugno no. Devono togliere questo ostacolo. Il positivo può realisticamente saltar fuori, ci sono mille persone intorno a una squadra, ma altrettanto realisticamente si deve proseguire, la malattia ha un’evoluzione incoraggiante. La speranza è che ci permettano di completare la stagione”. Una stagione che vede la Juve ancora in corsa su tre fronti. “Questo è un anno strano: fai la coppa Italia, bum. Chiudi il campionato, bum. Inizia il terzo capitolo, la Champions. Non so se sia meglio o peggio”. Per quanto riguarda la corsa scudetto, per Chiellini non è un discorso solo fra Juve e Lazio. “Perché tutti danno l’Inter per morta? Conoscendo l’allenatore e i giocatori non la trascurerei, in un mini campionato matto 9 punti sono niente. E se batte la Samp in casa i punti scendono a sei. Certo, la Lazio sta facendo un percorso bellissimo. Ha acquisito la concretezza e l’equilibrio difensivo che le mancavano, davanti ha sempre fatto paura, attacca benissimo, ricordo un 6-1 alla Samp. Alberto, Milinkovic e Ciro sono poesia. Si godano questo momento, ma non in eterno”. La Juve potrà contare su un CR7 tirato a lucido. “Ronaldo ci ha alzato il livello non appena si è presentato, non a caso abbiamo fatto una stagione sensazionale fino alla conquista dello scudetto. Un ritmo difficilmente ripetibile. Un peccato essere arrivati ad aprile in quelle condizioni perché avremmo meritato di giocarcela alla pari fino in fondo anche in Champions. Quando hai uno così, devi giocare per lui, inutile nasconderlo. Cristiano è un valore aggiunto e va sfruttato come tale”. Un futuro da dirigente come Buffon (“Sono convinto che ognuno di noi possa essere utile alla Juve o al calcio. Non c’è antagonismo, siamo complementari”), Chiellini si sofferma anche su Sarri. Rispetto al suo predecessore “è molto più meticoloso, quindi è più simile a Conte che non ad Allegri, ma con principi e sistemi differenti. Si basa tanto sui numeri, è un amante del gioco, del possesso palla. Lui è un utopista ed è il primo ad ammetterlo, anche quando fa il 90 per cento di possesso palla pensa di poter andare oltre, un eterno insoddisfatto, insegue la perfezione”. Fra gli avversari un posto speciale Chiellini lo riserva invece a Ibrahimovic. “Cristiano mi ha fatto una caterva di gol, però quello che mi è entrato nel cuore è Ibra. Accettare l’uno contro uno con Ibra significava guadagnare in rispetto. Non mi sono mai tirato indietro e da ogni sfida con lui sono uscito più forte e convinto, ha tirato fuori il meglio. Lo ammiro tantissimo”. Infine, sull’Europeo del 2021 come possibile chiusura della carriera, Chiellini non si sbilancia: “Dopo l’infortunio faccio valutazioni anno per anno. Lo spostamento dell’Europeo aiuterà questa Nazionale a crescere in esperienza, la qualità ce l’ha. Conoscevo Mancini solo come avversario, mi ha sorpreso la semplicità con cui ha trovato la quadratura a fine settembre, dopo Polonia e Portogallo. Poche parole, pochi concetti chiari e tutto ha cominciato a funzionare a prescindere dagli interpreti”.
(ITALPRESS).

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