ROMA (ITALPRESS) – “Per me e per tutto il Consiglio non è solo una responsabilità ma anche un grande onore quello di rappresentare la federazione nell’era post-Chimenti”. A raccogliere l’eredità del professor Franco Chimenti è stato Cristiano Cerchiai, neo presidente della Federazione Italiana Golf, certo di poter proseguire sul solco del suo predecessore.
“Chimenti ha sempre attribuito al golf un prestigio e una credibilità crescenti e che oggi porta il nostro sport ad avere una riconoscibilità di valore assoluto – spiega il numero uno della Federazione Italiana Golf in un’intervista nella redazione romana di Italpress – E non mi riferisco soltanto a un grandissimo evento come la Ryder Cup, che porterà grandi benefici, ma a tutti quei rapporti che Chimenti ha sviluppato nel tempo e quelle azioni che ha posto in essere in termini di inclusività ed ecosostenibilità che oggi ci e mi consentono di presentare il golf come uno sport che offre mille opportunità ed è adatto a tutte le età e a tutti i potenziali giocatori. Va poi detto che durante l’era Chimenti vi sono state importantissime vittorie sia sul circuito professionistico che per quanto riguarda la Nazionale dilettanti. E’ un’identità importante che però siamo lieti di accettare perchè siamo desiderosi di contribuire a farla crescere”.
L’INTERVISTA A CERCHIAI (VIDEO)
Il golf nel tempo è diventato disciplina olimpica e anche l’Italia ha avuto grandi campioni come Rocca. Ma anche oggi c’è una numerosa pattuglia di azzurri di valore: “Sono molto ottimista sotto questo profilo – prosegue Cerchiai – Francesco Molinari è ancora un campione, con piacere sottolineiamo la rinascita di Matteo Manassero, ma sul tour europeo abbiamo giocatori come Migliozzi, Laporta, Pavan e il giovane De Leo che si stanno progressivamente sempre di più affermando. E grandi soddisfazioni riceviamo dal circuito femminile, sia sui tour maggiori americani che su quello europeo, grazie a Benedetta e Angelica Moresco, Alessia Nobilio, Alessandra Fanali, Roberta Liti e tante altre ancora. Voglio però sottolineare l’impegno e i successi della nazionale paralimpica e del loro commissario (Perrino, ndr), che è già campione europeo. In futuro vedo ampi margini per continuare sull’onda dei successi”.
Per quanto concerne il numero di tesserati, la Federgolf ne conta “poco più di 94mila, e per questo dobbiamo fare complimenti doppi ad atleti e allenatori per i risultati che stiamo ottenendo a livello professionistico. Penso che la federazione adesso debba affrontare un nuovo percorso: in primis deve lavorare sulla comunicazione e far percepire il gioco del golf nel modo corretto. E’ pur sempre vissuto come uno sport elitario e non per giovani, ma non è così. Spetta a noi comunicarlo nel modo giusto e avviare un percorso di grande collaborazione con tutti gli attori principali, siano i maestri che i circoli, anche quelli a vocazione turistica. Abbiamo vari progetti che porteremo avanti con l’unica finalità di far crescere il nostro movimento”.
Insomma, il golf non può più considerarsi una disciplina per i più abbienti: “E’ rimasta solo l’etichetta, la grande bravura di chi ha lavorato nel golf è stato costruire soluzioni adatte a tutte le fasce. Siamo partiti in questo modo – conclude Cerchiai – ma adesso non è più così”.
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