Nei prossimi due anni il Politecnico di Milano aprirà le porte a 100 nuovi giovani ricercatori con un investimento di oltre 15 milioni di euro. Nella seduta di ieri, il Senato accademico ha approvato l’ingresso di un piccolo esercito di coloro che costituiranno la nuova base della ricerca tecnico – scientifica dell’ateneo. “Un messaggio di grande fiducia e speranza che avrà come effetto anche quello di dare una risposta alla questione generazionale dei nati tra gli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta – si legge nella nota – Giovani studiosi che rischiano di essere vittima di un precariato privo di sbocchi di cui il sintomo più preoccupante è l’aumento dell’età anagrafica dei ricercatori universitari (l’età media dei ricercatori italiani, dato ANVUR 2017, è di 50,2 anni)”.
Attualmente la percentuale media di ricercatori a Tempo Determinato di tipo A, la categoria oggetto dell’iniziativa, è pari al 10% al Politecnico di Milano con un’età media di 37 anni.
“L’iniezione di giovani studiosi – continua la nota – rappresenta una scelta coraggiosa nel panorama italiano e un grande sforzo per la prima università tecnica italiana: in un contesto in cui si teme una diminuzione dei fondi di finanziamento ordinario e la fuga verso l’estero, il ricambio all’interno dell’ateneo rischierebbe infatti di essere molto ridotto. È stato quindi deciso di utilizzare le poche risorse a disposizione non a vantaggio di promozioni interne o di spese di funzionamento, ma per rendere possibile l’assunzione di una nuova generazione di ricercatori. Alla base, una razionalizzazione delle spese ordinarie e un sistema di gestione accorto che dimostra un modello efficiente di amministrazione pubblica”.
Una scelta strategica che eviterà «buchi» generazionali nel futuro corpo docente di ruolo, garantirà l’attrattività di giovani talenti e darà nuova linfa al ramo più vitale della ricerca del Politecnico di Milano.
“Abbiamo voluto dare un segnale forte: servono ricerca e innovazione per rilanciare una parte di Paese che guarda avanti, soprattutto in un momento storico, come quello attuale, in cui la tecnologia offre grandi opportunità. È nostra responsabilità impegnare risorse e creare occasioni sul territorio nazionale. Un messaggio che mandiamo a chiara voce ai giovani, per offrire loro opportunità di ricerca, e ai decisori politici, perché si può e si deve investire sul futuro.” – commenta il Rettore, Ferruccio Resta.