ROMA (ITALPRESS) – “Vedo nello schieramento della destra una mentalità per cui chi vince prende tutto, questo rischierebbe di manifestarsi subito dopo una eventuale vittoria. Quasi nessuno si ricorda che la prima persona che chiese la messa in stato di accusa di Sergio Mattarella, per essersi rifiutato di accettare di nominare Paolo Savona ministro, fu Giorgia Meloni accusandolo di abusivo esercizio del potere e, a differenza di Di Maio, lei non ha mai detto di essersi sbagliata. A me preoccupa l’idea che chi vince pensa di poter prendere tutto e di poter entrare in rotta di collisione con il Presidente della Repubblica”. Così Stefano Ceccanti, deputato Pd, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’Agenzia Italpress.
“La domanda da fare alla Meloni è: ma se tu prendi l’incarico e proponi un ministro ma il Presidente dice che è inopportuno che fai? Minacci lo stato di accusa? Quindi – ha ribadito – il problema non sono le riforme costituzionali che richiedono anche tempo, ma l’atteggiamento. Non sono interessato a fare una campagna di demonizzazione della Meloni rispetto al suo passato, io sono preoccupato del fatto che c’è un rapporto sbagliato con le istituzioni di garanzie e con l’Ue. Meloni ci deve dire se ritiene di aver sbagliato 5 anni fa a chiedere di mettere in stato di accusa Mattarella oppure no, il secondo problema è capire quale rapporto vuole avere con l’Unione europea. Queste sono le mie preoccupazioni e sono relative al futuro, io faccio polemica per queste due cose e non sul passato. La Meloni in 5 anni ha sostenuto la tesi che ci debba essere un primato del diritto italiano su quello dell’Ue, questa cosa non sta in piedi”.
Il costituzionalista e deputato dem ha poi commentato la sua corsa all’uninominale di Pisa che inizialmente aveva visto uno stop in favore del leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: “io ho escluso fin dall’inizio di candidarmi in collegi uninominali diversi da questo e mi sono assunto questa responsabilità. Chi vuole votare nel collegio di Pisa per Fratoianni può comunque votarlo perchè è capolista della sua lista, questo non impedisce un consenso mirato nei suoi confronti”. Sul temuto rischio astensionismo ha poi spiegato che avvicinandoci sempre più alla data del 25 settembre, “non si scenderà troppo sotto la soglia del 70% perchè le elezioni politiche sono sempre percepite come quelle di ‘serie A’, quindi mi stupirei del contrario. Questo può anche sovvertire le previsioni che facciamo oggi nel dare per scontato quanto succederà, per questo io starei molto attento perchè c’è una massa di cittadini che deciderà nelle ultime settimane e qualcuno anche in cabina elettorale”.
Infine uno sguardo all’economia con il caro bollette e la proposta del Pd su un nuovo contratto denominato “luce sociale”. “Draghi ritiene che sia possibile arrivare ad avere un tetto europeo al prezzo del gas e questa strada va perseguita fino in fondo. Poi il Pd nei giorni scorsi ha anche elaborato delle altre proposte come un contratto ‘luce sociale’ per le piccole imprese e le famiglie con redditi medio bassi con le forniture prodotte da fonti rinnovabili. Stiamo premendo sul governo, ma in parte facciamo anche un ragionamento in prospettiva perchè sappiamo che questo conflitto non è destinato a finire presto e anche le conseguenze economiche che ne derivano vanno affrontate”, ha concluso Ceccanti.
(ITALPRESS)
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Ceccanti “Nel centrodestra corsa a prendere tutto in caso di vittoria”
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