“La politica e le istituzioni hanno il dovere di sostenere i luoghi centrali della comunità nelle quali la persona si qualifica e si definisce nella sua individualità e nella sua dimensione sociale. È necessario investire sulla famiglia che oggi sta vivendo un dramma epocale: l’inverno demografico. Un Paese che non genera figli è un Paese incollato a un eterno presente e incapace di aprirsi al futuro”.
Lo ha detto il presidente del Senato Elisabetta Casellati, aprendo a Rimini la XL edizione del Meeting per l’amicizia tra i Popoli dedicato quest’anno al tema “persona e amicizia sociale”.
“All’Italia – ha proseguito – serve un intervento legislativo capace di trovare un equilibrio moderno e virtuoso tra la vita privata, famigliare e professionale delle donne, un piano per la conciliazione capace di valorizzare quello che viene definito ‘giacimento di Pil potenziale’ Secondo una ricerca della Banca d’Italia, se riuscissimo a portare al 60% la presenza delle donne nel mercato del lavoro, così come auspica il Trattato di Lisbona, il nostro Pil aumenterebbe del 7% e l’Italia sarebbe al riparo da nuove crisi economiche”.
Casellati ha aggiunto: “Famiglia e scuola devono essere protagoniste di una nuova centralità dei percorsi formativi umani, culturali e professionali dei nostri giovani. L’emergenza educativa si combatte anche garantendo la piena attuazione del diritto a un’istruzione equa ed efficace. E la libera iniziativa nel sistema dell’istruzione è una risorsa irrinunciabile. Perché senza la libertà di educare non c’è vera libertà. Scuole e università devono potersi qualificare come luoghi di libero insegnamento e libero apprendimento. Garantire ai privati la possibilità di istituire scuole di ogni ordine e grado significa riconoscere il valore del pluralismo scolastico”.
“Anche nel mondo dell’economia e dell’imprenditoria la libera iniziativa è fonte di lavoro e di opportunità ed è il vero motore di un sistema sussidiario – ha continuato il Presidente del Senato – oggi serve una nuova concezione del lavoro e dell’impresa che sia sintesi tra i valori della nostra tradizione cristiana e la spinta innovativa del cambiamento globale in atto. In questo senso il terzo settore rappresenta un prezioso bacino cui attingere per dare nuova spinta e idee alle nostre economie. L’obiettivo è ridisegnare il futuro nell’ottica di un patto tra Stati e generazioni fondato sulla sostenibilità; un patto che sappia integrare in modo virtuoso sviluppo sociale, crescita economica e tutela dell’eco sistema nel rispetto di chi verrà dopo di noi” ha concluso.