Tre giorni fa il Consiglio Ue, con il voto contrario di Italia e Ungheria, ha approvato la direttiva energetica Epbd sull’efficientamento energetico edilizio, nota come direttiva “case green”. Il testo finale mantiene i risultati raggiunti nel Trilogo, lasciando margine agli Stati membri per delineare una traiettoria di rinnovamento. L’elemento più importante è che sono stati completamente rimossi dal testo le “classi energetiche minime da raggiungere” per gli edifici entro tempi stringenti, perciò nessun obbligo per le famiglie italiane di efficientare le proprie case a stretto giro. “Il Governo italiano, votando contro la direttiva, ha dato un segnale forte all’Ecofin, un atteggiamento da noi sostenuto e condiviso considerate le peculiarità del nostro patrimonio immobiliare”, osserva Gian Battista Baccarini, presidente della Fiaip. “La direttiva va cambiata e su questo confidiamo nell’imminente rinnovo del Parlamento UE, perché gli obiettivi, a oggi previsti, non sono raggiungibili con potenziali ripercussioni per il mercato e per le famiglie. Se vogliamo realmente agevolare il virtuoso percorso di transizione ecologica immobiliare nel nostro Paese – conclude Baccarini – è necessario che l’Europa metta a disposizioni ingenti risorse, a oggi non stanziate, unitamente a una riforma dei bonus fiscali edilizi incentrata su di un riordino degli stessi rendendoli strutturali oltre alla previsione di strumenti finanziari mirati affinché i cittadini siano incentivati, non obbligati, a riqualificare la propria casa, partendo dal presupposto che tutti desideriamo vivere in case più sicure, moderne e meno energivore”.
(ITALPRESS).
– Foto: ufficio stampa Fiaip –
Case green, Baccarini “La direttiva va cambiata”
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