Carte prepagate pignorabili: le carte prepagate con o senza Iban sono pignorabili? Tutto ciò che c’è da sapere su questo argomento che interessa tanti contribuenti.
Già da qualche anno le carte prepagate rappresentano una novità interessante nel panorama bancario. Possiedono una caratteristica che le rende uniche: hanno un codice Iban che ne permette l’impiego come se fosse un vero e proprio conto corrente. Possono essere utilizzate per prelevare contanti dagli ATM, per emettere o ricevere bonifici, per fare acquisti online o negli esercizi commerciali ‘fisici’ tramite il Pos.
Altro aspetto interessante consiste nel fatto che la maggior parte delle carte di credito ricaricabili hanno anche un accesso all’home banking, per cui possono essere gestite dal proprio pc per controllare il saldo ed effettuare operazioni. Altro vantaggio?Anche i cattivi pagatori o protestati possono chiedere una carta prepagata, con o senza codice iban, dato che non è associata a un conto corrente. Le più conosciute sul mercato sono la Genius Card di Unicredit, la carta Superflash di Intesa-Sanpaolo, la Evolution di poste Italiane…..
Carte prepagate sono pignorabili?
E’ chiaro a questo punto che le carte prepagate rappresentino una valida alternativa per chi non può possedere un conto corrente! Ma è legittimo chiedersi: le carte prepagate con o senza Iban sono pignorabili? In questa pagina cercherò di fare chiarezza sul tema.
Molte persone si affidano alle carte prepagate con iban per ricevere bonifici o pagamenti in generale. Erroneamente si pensa che le carte prepagate, possano essere impiegate per evitare i controlli del fisco, un altro errore molto comune è credere che le carte prepagate non vengano conteggiate al momento della dichiarazione ISEE, qualsiasi carta prepagata con IBAN va indicata ai fini del calcolo Isee. Ma quando si parla di fisco e beni pignorabili, le carte prepagate possono essere utili? Le carte prepagate sono pignorabili?
All’anagrafe dei conti correnti vi sono anche le prepagate ricaricabili (con Iban e senza Iban), per aiutare l’Agenzia delle Entrate a controllare la giacenza media dei protestati. Grazie a un recente provvedimento si evince inoltre che l’Agenzia include nei dati inviati dalle banche, anche le informazioni relative alle ricaricabili.
Carte prepagate pignorabili e cattivi pagatori
Gli istituti di credito sono tenuti a comunicare all’Agenzia delle Entrate non solo gli estremi delle carte, ma anche il deposito iniziale e finale, la giacenza media mantenuta durante l’anno e tutti i movimenti in entrata e uscita. Grazie a questa operazione anche le carte prepagate con Iban diventano un punto di aiuto per individuare i possibili cattivi pagatori. In pratica è possibile paragonare le prepagate ai conti correnti! Entrambi subiranno le stesse sorti a livello di rapporti finanziari da archiviare per il calcolo Isee.
Grazie a questa procedura, per i contribuenti non sarà più possibile falsare le proprie dichiarazioni sostitutive uniche. Il conto corrente dunque non risulterà a “zero” e il valore di giacenza non potrà essere abbassato. A questo punto vi chiederete: chi ha un debito col fisco, o con altri creditori, si vedrà pignorata anche la carta prepagata. Ebbene sì, per legge si prevede la pignorabilità di tutti i crediti che un debitore vanta verso terzi, e ciò prevede anche i depositi di denaro e quindi anche quelli sulla carta prepagata.
Carte prepagate e pignoramento: cosa sapere
Il pignoramento delle prepagate è pertanto il risultato dell’equiparazione tra le stesse carte (con un Iban) e un conto corrente. Non potrà più essere utilizzata come salvadanaio per depositare soldi per evitarne il pignoramento. La riforma del processo esecutivo permette così di scovare tutti quei conti, gli stipendi, le pensioni, i depositi, i titoli, gli immobili, ed eventuali beni materiali da pignorare.
Con le nuove norme, si cerca di ridurre la tempistica del recupero dei crediti, oltre ad agevolare la ricezione di informazioni in merito al soggetto. Lo scopo finale consiste proprio in questo: scovrare più facilmente i debitori che verranno poi sottoposti al pignoramento da terzi.
ATTENZIONE: sono pignorabili tutte le carte prepagate nominative con o senza Iban, che sono state emesse in Italia. Forse,( e sottolineo FORSE), il conto Paypal o la carta Viabuy sono relativamente più sicure, dato che di fatto risultano gestite da una banca estera e pertanto non figurerebbero nell’anagrafe dei conti correnti.