Aliano, Ronciglione e Santhià. In questi borghi della Penisola è tutto pronto per tre suggestive feste di Carnevale che affondano le radici in un passato lontano fra particolari maschere, colorati cortei e delizie tipiche di questo periodo dell’anno.
E’ il caso delle sfilate delle maschere cornute di Aliano, il paese in provincia di Matera dove da tempo immemorabile va in scena il Carnevale storico: si tratta di opere uniche costruite da abili artigiani locali, che vengono indossate insieme a colorati cappelli per renderle meno minacciose; legate alla mitologia greca e in particolare al Dio Pan, sfilano per le vie del paese accompagnate dalla musica di fisarmoniche e cupa cupa, insieme alle donne in costume tradizionale e ai bambini vestiti da briganti: anche Carlo Levi, che qui soggiornò negli anni 30’, le menzionò nel suo capolavoro, “Cristo si è fermato a Eboli”. Quest’anno le sfilate sono in programma il 17 e il 24 febbraio, il 3 e il 5 marzo; il 2 marzo, invece, la Basilicata incontrerà la Sardegna, con le maschere dei “Mamutzones” di Samugheo che accompagneranno quelle del posto. Nei giorni di festa ci sarà grande spazio per musiche, canti popolari e per la gastronomia locale con “frzzul, sauzizz e rafanata”: ovvero maccheroni corti formati attorcigliando la pasta attorno a un filo di giunco, salsicce di maiale e rafanata, un piatto cotto al forno a base di uova, formaggio pecorino e rafano, radice aromatica dal gusto piccante che cresce spontanea in questo tratto della Basilicata.
Spostandosi nel Lazio, è di origine antichissima anche il Carnevale di Ronciglione, il paese in provincia di Viterbo dove i corsi di gala conmaschere, carri allegorici, gruppi mascherati e bande folcloristiche torneranno il 17 e il 24 febbraio e il 3 marzo. In tutti i giorni di festa si potranno gustare le delizie tipiche della tradizione locale con polentari, faciolari, tripparoli, fregnacciari e fritellari; al contempo l’intrattenimento sarà garantito con musica, veglioni, rappresentazioni teatrali in dialetto e balli, a partire dal tradizionale Saltarello. La giornata di lunedì 4 marzo sarà tutta all’insegna della maschera tipica della festa, il Naso Rosso, mentre il martedì grasso è in programma il gran finale, con la rappresentazione della morte di Re Carnevale e l’apertura del suo testamento. La leggenda narra che tutto ebbe inizio nel 1538, quando Papa Paolo III Farnese – per festeggiare l’investitura del figlio Pier Luigi a duca di Castro e Ronciglione – concesse alla popolazione locale tre giorni di bagordi; da allora a oggi ne è passato di tempo, ma nel grazioso borgo laziale il Carnevale continua a rappresentare l’evento dell’anno per eccellenza.
In Piemonte andrà infine in scena la festa in maschera più antica della regione: quella di Santhià, il paese in provincia di Vercelli nel quale già nel 1318 esisteva “l’Abbadia”, una sorta di associazione giovanile laica che si occupava di organizzare balli e festeggiamenti carnevaleschi.Tra grandiosi corsi mascherati, veglioni danzanti ed appuntamenti enogastronomici, ifesteggiamenti prenderanno il via il 16 febbraiocon l’antico rito della “Salamada”: la tradizionale processione dei 15 suini da cui si ricavano i salami per la Fagiuolata è stata sostituita da qualche anno dalla sfilata dei figuranti travestiti da maiali, in chiave ironica, e dalla mascotte in cartapesta raffigurante l’animale, accompagnati dal Corpo Pifferi e Tamburi del Carnevale Storico di Santhià e dai membri della Direzione. Martedì 26 febbraio è in programma il Gran Galà delle Maschere, mentre giovedì 28 sarà la volta del “Giòbia Grass”: al suono dei pifferi e tamburi del Carnevale Storico e delle due bande cittadine, i gruppi carnevaleschi organizzeranno un percorso enogastronomico lungo le vie del centro.
CARNEVALE IN BASILICATA, LAZIO E PIEMONTE
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