“Esprimo, a nome della Regione Toscana, il mio plauso al lavoro dell’Arma dei Carabinieri che ieri ha sgominato un’organizzazione criminale dedita allo sfruttamento di lavoratori nei settori dell’agricoltura e dell’edilizia in Toscana. Ricordo che la Regione ha deciso da tempo di sospendere i pagamenti dei contributi comunitari alle imprese che hanno procedimenti in corso per una serie di reati in materia di lavoro ed esclude dalle richieste di finanziamento le imprese i cui titolari hanno riportato sentenze di condanna. Se magistratura e forze dell’ordine ci forniranno l’elenco delle imprese che hanno fatto ricorso a forme di caporalato, la Regione Toscana procederà immediatamente ad agire di conseguenza”. Così il presidente della Regione, Enrico Rossi, commentando l’operazione anti-caporalato che ha portato ieri a tre arresti in Toscana.
“Non facciamo e non faremo sconti – prosegue – a chi non lavora nella legalità e sfrutta i lavoratori. Il rispetto della dignità dei lavoratori è al centro dell’azione dell’amministrazione regionale. Nell’ottobre 2016, una decisione della giunta ha previsto la sospensione dei pagamenti degli aiuti comunitari alle imprese anche quando a carico dell’imprenditore risultano procedimenti penali in corso per i reati in materia di lavoro – dallo sfruttamento dei lavoratori in condizioni di bisogno e di necessità ad altre fattispecie di reato in materia di lavoro nero e sommerso. Per quanto riguarda il settore agricolo – conclude -, eravamo intervenuti alcuni mesi prima, stabilendo con una delibera l’esclusione dall’accesso ai contributi in agricoltura coloro che hanno riportato sentenze definitive di condanna per reati gravi in materia di lavoro”.