Fausta Scardigno, sociologa e presidente del Centro di Apprendimento Permanente (C.A.P.) dell’Università di Bari è stata invitata a Strasburgo a presentare, nell’ambito del seminario “Ponti per nuovi punti di partenza. Sviluppare sinergie tra i diversi settori a sostegno dell’inclusione, dei diritti umani e della partecipazione dei giovani rifugiati e migranti” (Bridges to new beginnings. Developing synergies between different sectors supporting the inclusion, human rights and participation of young refugees and migrants), le attività di ricerca/azione dell’Ateneo Barese per la valorizzazione del capitale culturale degli studenti internazionali rifugiati.
Il lavoro dal titolo “Riconoscimento del capitale culturale dei giovani rifugiati: il Centro per l’Apprendimento Permanente C.A.P. come esperienza accademica di inclusione in Italia” (Recognition of the cultural capital of young refugees: the Center for Lifelong Learning C.A.P. as an academic experience of inclusion in Italy) è parte dello Youth Knowlewdge Book 2018 dal titolo “Between Insecutity and Hope. Reflections of Youth work with Young Refugees” (Tra insicurezza e speranza. Riflessioni sul lavoro giovanile con i giovani rifugiati) che è stato pubblicato dalla Commissione Europea e dal Consiglio di Europa (EU-CoE Youth Partnership). L’Università di Bari è stato l’unico Ateneo italiano a presentare attività di inclusione di studenti migranti e il C.A.P. ha partecipato su invito del Consiglio d’Europa.
Alla due giorni del 4-5 dicembre che si è svolta allo European Youth Centre di Strasburgo, la ricercatrice di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell’Università di Bari ha esposto con altri 56 delegati (5 italiani) da 19 Paesi, i risultati dell’esperienza pilota che a partire dalle attività di accoglienza universitaria di studenti rifugiati o beneficiari di protezione internazionale si è trasformata in contributo operativo a sostegno dell’inclusione accademica.
Modelli e pratiche che hanno ottenuto il riconoscimento dell’OIM, dell’EUA e dell’OECD (He Innovate) e che recentemente, avendo sviluppato meccanismi di partecipazione, di civic e public engagement, hanno motivato anche l’ingresso nel Consiglio Direttivo nazionale della Ruiap, la Rete Universitaria Italiana per l’Apprendimento Permanente che riunisce 31 Atenei italiani.
“E’ stato molto gratificante vedere riconosciuto il lavoro dei ricercatori e dei tecnici del C.A.P. che dal 2016 – dice Fausta Scardigno – sono impegnati nella nostra Università per valorizzare il capitale umano e culturale della risorsa studenti internazionali”.
Obiettivo del seminario di Strasburgo è stata la creazione di un network internazionale di ricercatori e social workers impegnati nella progettazione e realizzazione di azioni per l’inclusione delle persone rifugiate all’interno dei sistemi di istruzione, formazione e lavoro.