CAMUSSO “CGIL NON MERITA SPACCATURA”

“La Cgil non merita una spaccatura: bisogna continuare a lavorare per una soluzione unitaria ed è incomprensibile una divisione a posteriori quando si è votato lo stesso documento ‘Lavoro è’ con il 97,91% dei voti”. Così a Bari il segretario generale uscente della Cgil, Susanna Camusso, durante la sua relazione al XVIII Congresso del sindacato.

“Siamo arrivati al congresso – ha detto Camusso – con più di un elemento surreale, mentre si svolgevano i congressi, tutti unitari, ci si dedicava alla delegittimazione del lavoro della 21^ Segreteria. Non ha fatto bene, non ai singoli – ha sottolineato – ma alla Cgil, alla sua autorevolezza. Ho sempre lavorato, insieme a molte compagne e molti compagni della segreteria – ha continuato – a una soluzione unitaria sul segretario generale e sulla segreteria, utile anche a rafforzare il ruolo di direzione collegiale. L’abbiamo fatto in tutti questi mesi – ha ricordato – anche nelle ore di vigilia di questo congresso. Mentre attendiamo delle risposte – ha ribadito – non rinunciamo ad una idea unitaria della Cgil e del suo gruppo dirigente”.

“Credo – ha proseguito – che appaia ai più incomprensibile, perché ora maturi il dividerci a posteriori. Rischiamo che, per dare senso alla duplicazione dei candidati a segretario generale, si dichiarino differenze politiche che non abbiamo visto in nessuno dei nostri congressi, che si sono tutti conclusi unitariamente. Penso che la Cgil non se lo meriti, non se lo meritano i nostri iscritti. Quel che noi non dobbiamo mai dimenticare – ha aggiunto Camusso – è che unità non può essere dualità e non può paventare differenze mai esplicitate. Per quell’unità continuiamo a lavorare con la certezza che per tutti noi c’è prima la Cgil, che tutte e tutti sappiamo che ci sarà anche il 26 gennaio, con la tranquillità che esercitare la democrazia e le nostre regole ci accompagnerà nelle decisioni”.

“Abbiamo bisogno di un sindacato confederale davvero unitario. È una scelta obbligata, l’unica che potrebbe fare la differenza”, ha sottolineato la segretaria generale. “L’unica scelta che guarda ad un orizzonte nuovo e non ci riporta al parallelismo, alle componenti di partito, ma che salvaguarda e rafforza l’autonomia”, ha detto la Camusso, che in apertura della sua relazione ha chiesto un minuto di silenzio  per ricordare “i morti nel Mediterraneo per l’egoismo delle regioni europee”.

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