Altolà dei Cinque Stelle in Regione Campania alla legge di semplificazione che la giunta De Luca vorrebbe approvare domani in Aula. Per il capogruppo pentastellato Gennaro Saiello, “ci ritroviamo di fronte a un provvedimento di legge al cui interno si annida, ancora una volta, una serie di criticità. La parola chiave è speculazione edilizia. Il provvedimento mira ed estendere l’ambito di applicazione della legge sul Piano casa e a semplificare l’azione degli speculatori, invitandoli a trasformare quei pochi spazi ancora liberi o che possono essere liberati, quali edifici obsoleti o dismessi, con nuove abitazioni o, in alternativa, andando ad ampliare ulteriormente la volumetria fino al 35 per cento”. Una sorta di condono mascherato, che cade “nel vuoto di una visione d’insieme – aggiunge Saiello – Probabilmente De Luca immagina con questo provvedimento di accontentare il suo elettorato, chi vuole inondare la nostra Campania di cemento, pur in assenza di domanda abitativa”. Rincara la dose Valeria Ciarambino: “Se si dovesse sintetizzare questo governo regionale con due espressioni, sarebbero arroganza e azzeramento del dibattito democratico”.
Sulla graticola, il testo sulla semplificazione, passato in commissione in un maxi-emendamento che ha evitato il dibattito sui singoli articoli. “Questo provvedimento, sia per le modalità con cui è è stato approvato in commissione, senza alcun dibattito, sia per i contenuti, con cui mira a schiacciare il dibattito in seno alle comunità locali, reca in sé le dostorsioni del modo di governare di De Luca e può essere considerato un atto di arroganza normativa. Avrà ripercussioni molto gravi per il nostro territorio, già così compromesso dalla cementificazione e dal carico ambientale. Il partito dei cementificatori in Campania è trasversale, va dal Pd a Forza Italia e l’unica forza politica che si oppone a questo scempio siamo noi dei Cinque Stelle. Questa legge semplifica solo l’azione degli speculatori e la volontà di questa giunta di riempire la regione di impianti, fregandosene del volere delle comunità locali e degli enti locali. Non c’è domanda di fabbisogno abitativo, solo a Napoli ci sono 400mila vani vuoti. In particolare l’articolo 8 è uno Sbolcca Italia in salsa campana, quello che esautorava le Regioni sulle opere strategiche di interesse nazionale, quali ad esempio gli inceneritori. In Campania sta per accadere qualcosa di simile. In pratica con questa legge, il governatore potrà riempire la regione di impianti e di opere da lui definite di interesse strategico, vincolando la dicitura strategica a quelle che sono le multe comminate dall’Unione Europea e anche a quelle opere definite strategiche nel documento di Economia e Finanza regionale, provvedimenti sulla cui approvazione può essere posta la fiducia per l’approvazione”.
Per il consigliere Maria Muscarà, “la preoccupazione nostra è quella che riguarda l’impiantistica. La legge sui rifiuti di De Luca non ha portato alcuna soluzione per quanto riguarda le multe. Ricordo che paghiamo 120mila euro al giorno perché non riusciamo a gestire in maniera corretta e a organizzare una filiera dei rifiuti. Le proposte che sono venute da questa giunta sono state bocciate tutte dai territori. La Campania rischia di diventare veramente il polo italiano della ‘monnezza’. E con la legge che andrà domani in aula, le comunità e gli enti che pure si sono opposti a questo tipo di impianti, non avranno più voce in capitolo”.
Ospite della conferenza stampa dei grillini, che si è svolta stamattina, il senatore Agostino Santillo, componente della commissione Lavori pubblici: “Vedo un atto che fa riferimento alla riqualificazione del territorio, ma di riqualificazione, con questo aumento delle volumetrie, in verità non ne vedo. Qui manca una ricognizione: dove sta scritto che in Campania c’è bisogno di queste cubature a fini abitativi? E’ palese che dietro tutto ciò si nasconda la speculazione edilizia. Il governo nazionale si sta attivando per creare un data-base di tutti i beni di proprietà pubblica ad uso abitativo e residenziale. Da quel censimento potremmo capire davvero qual è la richiesta dei territori. Mi farò portavoce presso il governo per valutare se ci siano dei profili di incostituzionalità riguardo questa legge regionale”.