“Aldo Moro era un uomo di Stato, e per questo utilizzava sia la sua esperienza politica che le conoscenze scientifiche per rendere più sicuro e stabile il nostro Paese. Aldo Moro si è comportato sempre nella direzione della tutela degli interessi nazionali”. Così Mario Caligiuri, direttore del master in Intelligence all’Università della Calabria, ha presentato a Bari il suo ultimo lavoro “Aldo Moro e l’intelligence. Il senso dello Stato e le responsabilità del potere”. Ed è proprio dall’Università degli Studi di Bari, intitolata proprio all’ex segretario della Democrazia Cristiana, ucciso dalle Brigate Rosse esattamente quarant’anni fa, Calligiuri traccia un profilo di Aldo Moro ancora non del tutto esplorato: “Moro – ha detto Caligiuri – è stato un uomo di Intelligence perché un uomo di Stato non può che essere un uomo di Intelligence. Sapeva utilizzare le informazioni che arrivavano dai servizi segreti e sapeva dialogare con gli uomini che predicavano l’Intelligence, da De Lorenzo al generale Miceli, dal generale Mino al colonnello Giovannone”.
Nel suo libro, inoltre, Caligiuri analizza ad ampio spettro tutta la vita di Moro, da uomo di Stato a uomo di partito, in relazione all’operato e alle informazioni del servizio di intelligence: “Ruoli fondamentali – ha concluso – attraverso i quali ha potuto tutelare gli interessi nazionali. E per fare questo ha utilizzato le informazioni che provenivano proprio dall’intelligence”. Significativa la scelta di Bari, dopo Roma e Maglie, città natale dell’onorevole Moro, quale luogo di presentazione del libro. Nell’Ateneo barese, infatti, Moro si è laureato e ha passato diversi anni in qualità di docente: “L’Università di Bari ha fortemente voluto fare memoria quest’anno della storia di Aldo Moro”, ha detto il rettore Antonio Felice Uricchio, moderatore della presentazione del testo. “Moro ha svolto i suoi diversi ruoli istituzionali e politici in fasi difficili della storia italiana ed internazionale. Dagli sconvolgimenti sociali interni italiani fino alle dure questioni della Guerra Fredda. Oggi però ne sappiamo molto di più su di lui. E anche riguardo all’ultima, oscura, fase della sua vita nella quale i Servizi di sicurezza hanno svolto un ruolo particolarmente rilevante, seppure in una chiave negativa”.
“Caligiuri – continua Uricchio – affronta nel suo libro uno degli aspetti più controversi della vita politica ed istituzionale di Aldo Moro, quello proprio con i Servizi Segreti. Un rapporto altalenante, caratterizzato da momenti di interlocuzione e sinergia ma anche di crisi e difficoltà. Oggi abbiamo una bella occasione per riflettere ancora sulla figura di Aldo Moro, nella sua immensa statura umana e professionale, nella sua capacità di guardare lontano rompendo gli schemi e talvolta diventando dirompente rispetto ai modelli di governance che hanno per diverso tempo caratterizzato il nostro Paese”.