“Sono qui per portare il cordoglio di tutto il servizio nazionale della Protezione civile ai familiari delle vittime e a ringraziare i soccorritori perche’ ogni tragedia ci segna e ci lascia sgomenti”. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, che insieme al presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, si è recato per un sopralluogo in elicottero sulle Gole del Raganello, teatro della tragedia in cui hanno perso la vita dieci persone. Subito dopo il sopralluogo Oliverio, Borrelli e Tansi, capo della Protezione Civile Regionale, si sono recati a Civita per incontrare i soccorritori e gli amministratori locali con cui hanno fatto il punto sulla situazione.
“Questo era un evento con allerta gialla – ha sottolineato Borrelli -, quindi non particolarmente elevata ma dobbiamo ragionare su quali tipi di allerta diramare sul territorio”. “In altre parti del mondo – ha aggiunto – esistono sistemi automatici di allerta sia delle amministrazioni e degli operatori di Protezione civile e sia della popolazione. Noi dobbiamo prendere spunto e introdurli nel nostro Paese perche’ abbiamo un ottimo sistema di previsione degli eventi meteorologici ma quello che manca e’ una uniformita’ anche nel linguaggio di allertamento che abbiamo fatto”.
“Quello che conta – ha sottolineato Borrelli – è fare un’azione di coordinamento veloce, rapida da parte degli stessi enti locali, perché né lo Stato centrale né la Regione possono arrivare dappertutto”. “Con l’allerta gialla – ha spiegato – ci possono essere esondazioni di fiumi, allagamenti di sottopassi e tutta una serie di eventi come quelli che si sono verificati qui ieri, ci può essere la perdita di vite umane. Questo è quello che è codificato nelle nostre direttive e che conosciamo tutti”.
“Questo problema – ha aggiunto il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio – evidenzia un’esigenza, quella di porre mano ad una legislazione che, anche sul piano generale, possa regolamentare questo tipo di attività, di escursioni. Questa è stata una tragedia che purtroppo non è l’unica nel nostro Paese”.