‘Buon Compleanno Elvis’ di Ligabue compie 30 anni “E’ un disco ripensato”

MILANO (ITALPRESS) – “C’è ancora bumba per noi”, ha scritto oggi sui social Luciano Ligabue nel giorno in cui spegne 65 candeline. “La bumba è il carburante”, precisa sorridendo parlando ai giornalisti durante la presentazione del progetto legato al trentennale di Buon compleanno Elvis, l’album che ha segnato la sua carriera e che torna in una veste completamente nuova.

“Non è una semplice riedizione, è un disco ripensato, rivalorizzato e rivitalizzato”, ha spiegato il rocker di Correggio presentando “Buon compleanno Elvis 1995-2025”, un’opera omnia in 8 dischi diversi, tra cui l’ultimo in uscita a settembre in cui sarà ricantato da altri artisti. Il progetto si articola in più livelli: “un album “naked”, in cui i brani sono riportati alla loro essenza più pura, senza basso, batteria e chitarre elettriche, e una raccolta di versioni live, demo e rarità. Abbiamo ritrovato materiali che non sapevamo neanche di avere”, ha raccontato il cantautore, “compresi provini in cui canto solo vocalizzi perché i testi non erano ancora pronti”.

Un progetto che va oltre la celebrazione nostalgica: “Riguardare un album è come riguardare una foto di trent’anni fa. Ti sorprendi, magari ti chiedi come eri vestito, ma alla fine riscopri che quello eri tu. Questo disco è sempre stato una fotografia della mia anima di allora”. Per questo “in nessuno dei brani è stata cambiata una virgola nel testo, ma tutti sono stati completamente rivisitati”, ha precisato Ligabue, che ha ricordato il momento in cui, 30 anni fa, nacque Buon compleanno Elvis.

“Era un momento difficile: avevo chiuso con la mia band, con il mio manager, con una parte della mia vita. In maniera quasi casuale, anche grazie a musicisti che erano vicini di casa, ho trovato il suono di una nuova band, più potente e senza tempo. Ed è proprio questo il punto: Buon compleanno Elvis non era un disco alla moda nel 1995 e non lo è nemmeno adesso. È un album che non si può collocare temporalmente e questo è uno dei motivi per cui ha funzionato”, ha affermato.

A chi gli ha chiesto se oggi si sente Vivo, morto, X…, risponde ridendo: “Boh! All’epoca il brano era una provocazione, una riflessione sulla società che tende a etichettare le persone, a farle sentire dentro o fuori. Adesso, se mi chiedi come mi sento, ti dico che stamattina ho chiamato l’ufficio anagrafe per dire che c’è un errore sulla mia età! (ride). A parte gli scherzi, per me fare musica oggi significa ancora una cosa: stare con una band in sala prove per preparare un tour e salire sul palco. Finché potrò farlo, continuerò”.

Come fece nel 1995 quando, respirando certe atmosfere durante un viaggio negli Stati Uniti, cominciò a mettere insieme una serie di idee e canzoni. “Paradossalmente, pur sapendo che quel disco poteva essere un ‘dentro o fuori’, mi sentivo rilassato. Io e la band ci divertivamo, facevamo festa tutte le sere suonando brani classici e questo ha creato un clima che ha dato forma al disco. Una volta finito, però, ho avuto la sensazione che l’album mi fosse stato ‘tolto dalle mani’ dal pubblico. Ed è stata una fortuna perché ha segnato un nuovo inizio”, ha continuato.

Il cantautore, però, nega di essere mai stato “filoamericano. Mi sono sempre interessato alla cultura musicale, cinematografica e letteraria degli Stati Uniti, ma senza idealizzarla. Buon compleanno Elvis racconta quel mondo in modo critico. Elvis, in fin dei conti, è stato un simbolo di rivoluzione e declino: ha abbattuto tabù, ma alla fine è morto di eccessi, di solitudine, di troppo. E questa, in fondo, è una grande metafora del sogno americano”.

Di Buon compleanno Elvis fa parte anche Hai un momento, Dio?. “Un pezzo che nasce da domande che mi pongo ancora oggi. La fede per me resta una ricerca continua”, ha riflettuto. Non a caso, nel 2023 Ligabue ha cantato per Papa Francesco: “In un periodo in cui pochi parlavano di pace, lui è stato l’unico a farlo con forza”. Intanto continua l’avvicinamento a La notte di certe notti con i due eventi live del 21 giugno alla RCF Arena di Reggio Emilia (Campovolo) e del 6 settembre alla Reggia di Caserta. “Sarà un’esperienza totale, non solo un concerto – conclude Ligabue -. La sfida sarà confrontarmi con i precedenti di Campovolo”.

-Foto ufficio stampa Parole e d’intorni-
(ITALPRESS).

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