MILANO (ITALPRESS) – Un sorriso vale più di mille parole. Certo, c’è amarezza e un po’ di preoccupazione, ma nulla che possa scalfire la sua forza interiore. Federica Brignone ha lasciato in giornata la clinica “La Madonnina” di Milano, dove era ricoverata dallo scorso giovedì in seguito al grave incidente occorsole nel corso del gigante femminile valevole per i campionati italiani all’Alpe Lusia.
La detentrice della Coppa del Mondo e iridata in carica di gigante inizia ora il lungo percorso che la porterà al rientro in pista. “Voglio ringraziare tutto coloro che mi hanno aiutato in questi giorni – ha raccontato la fuoriclasse valdostana, vice brigadiere dei Carabinieri – dai soccorritori presenti in pista alla Federazione, passando per il Centro Sportivo Carabinieri. Pensavo fosse un intervento nella norma, invece quello che hanno fatto tutti i dottori, a cominciare dalla Commissione Medica Fisi guidata da Andrea Panzeri che mi ha operata insieme a Riccardo Accetta e Gabriele Thiebat, è stato qualcosa di forte. Mi sono resa conto solamente dopo l’intervento di quanto ho rischiato, pensavo fosse una cosa veloce, in realtà tutto quello che hanno fatto per ridurre i tempi di attesa ed evitare complicazioni pericolose è stato decisivo”.
“Era il momento più bello della mia vita: purtroppo se di professione fai lo sciatore, può succedere – ha proseguito Brignone – Così tosta è un po’ troppo, ma ho ricevuto veramente tanto affetto. Sono stati cinque giorni in cui mi è arrivata tanta energia positiva. Non sappiamo il tempo che ci vorrà per rientrare, lavoreremo tanto per obiettivi. Il primo sarà quello relativo alla fisioterapia che inizierò sin da lunedì prossimo. Da lì faremo una TAC di controllo per verificare la guarigione dell’osso, poi cercheremo di capire come muoverci per fare la scelta migliore. Non sono sicuramente una che molla, dalle cose negative della vita si può trarre insegnamento per essere una persona migliore. Sicuramente da una situazione così brutta ci saranno delle cose positive. Farò le cose con serenità, vivrò i prossimi mesi nella maniera più positiva e felice possibile”.
Al momento, il pensiero per Milano-Cortina resta ma non è certo una ossessione: “Oggi non possiamo sapere, sono uno stimolo perché lo erano prima. Ora non voglio che questa cosa distrugga il mio percorso: l’importante è guarire bene e tornare competitiva – ha concluso Brignone – Per giocarti delle medaglie devi essere al 100 per cento”.
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