Oltre 16 milioni di investimento complessivo e più di 70 mila unità immobiliari coperte. Brescia – A2A Smart City con Open Fiber – di concerto con il Comune – si accinge al ‘rush’ finale, che la porterà a diventare una città ancora più connessa, veloce e soprattutto smart: tutto ciò grazie alla rete interamente in fibra ottica in modalità FTTH (acronimo di “Fiber To The Home”, ovvero “fibra fino a casa”), che consente di navigare sul web ad una velocità di connessione fino a 1 Gigabit per secondo, assicurando il massimo delle performance.
Il progetto è stato presentato oggi a Palazzo Loggia alla presenza del vicesindaco con delega all’Innovazione Laura Castelletti, l’assessore alla Rigenerazione urbana Valter Muchetti, l’amministratore delegato di A2A Valerio Camerano, di Paolo Visconti, responsabile Network e Operations Area Nord di Open Fiber, nonché di Fabio Lavini, presidente di Brescia Infrastrutture.
L’investimento da 16 milioni di euro di Open Fiber nella città di Brescia – reso possibile grazie all’utilizzo di 550 km di infrastruttura di A2A (in gran parte già esistente in città) e oltre 2.500 km di fibra posata – è destinato alla realizzazione della vera “autostrada digitale”, “e conferma il forte impegno economico e infrastrutturale della società guidata da Elisabetta Ripa in tutto il territorio nazionale e, nello specifico, sia nelle grandi città che nei piccoli centri della Lombardia”, si legge in una nota.
“Un progetto che si inserisce altresì nel percorso che vede Comune di Brescia e A2A Smart City fortemente impegnate nell’innovazione e nello sviluppo digitale e che si traduce in ‘Brescia Smart City’, ovvero ‘una città con futuro digitale’ – prosegue la nota -. La partnership con A2A Smart City ha consentito ad Open Fiber di avvalersi dello specifico e consolidato approccio attuato nelle città nelle quali il Gruppo A2A possiede o gestisce importanti reti di servizi di pubblico interesse, comprese le reti di telecomunicazioni: in tutti questi casi A2A Smart City si pone come gestore unificato delle infrastrutture fisiche per le telecomunicazioni (tubazioni, pozzetti e in qualche caso infrastrutture aeree), promuovendone un utilizzo coordinato ed ottimizzato. In questo modo, da un lato si riducono i disagi per la popolazione dovuti ai lavori, dall’altro si aumenta la velocità delle realizzazioni grazie al riutilizzo dell’infrastruttura esistente. Infine, elemento non trascurabile, si può anche limitare l’impatto estetico delle nuove realizzazioni sull’ambiente urbano”.