BONO “INDUSTRIA FARMACEUTICA ITALIANA LEADER AL MONDO”

“L’industria farmaceutica italiana è un’eccellenza”. A dirlo Giorgio Bruno, vice presidente AFI (Associazione Farmaceutici dell’Industria), nel Dipartimento di Farmacia – Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Bari, ha tenuto un seminario dal titolo ‘Evoluzione e caratteristiche dell’Industria farmaceutica in Italia’. “Un evento – ha detto Nunzio Denora, docente di Tecnologia Farmaceutica – che l’Università di Bari ha voluto non solo per gli studenti, ma anche per i docenti per poter tastare non solo la realtà industriale locale, ma anche e soprattutto avere una panoramica nazionale e internazionale grazie all’intervento del dottor Bruno. In questi anni – ha detto Bruno – le imprese del farmaco si sono affermate come motore di crescita fondamentale per il nostro Paese e per l’Europa. L’Italia infatti è il primo produttore farmaceutico dell’Unione Europea con numeri importanti”.

“E’ un settore che conta 65.400 addetti (il 90% laureati e diplomati) il 42% dei quali donne e altri 68mila nell’indotto; 6.400 sono gli addetti alla ricerca e allo sviluppo, 31,2 miliardi di euro di produzione, il 79% destinato all’export (24,8 miliardi di euro); 2,8 miliardi di euro di investimenti dei quali 1,5 in ricerca e sviluppo e 1,3 in produzione. “L’industria farmaceutica – ha detto Bruno – è il settore con la più alta crescita dal 2007 al 2017. L’aumento relativo alla produzione è pari al 24% e l’export registra una crescita del 107% contro il 23% della media. Ancora negli ultimi due anni è il settore che ha aumentato di più l’occupazione +4,5%”. La presenza farmaceutica nel Mezzogiorno si concentra in Abruzzo (L’Aquila e Pescara), in Campania (soprattutto in provincia di Napoli e Avellino), in Puglia (Bari e Brindisi) e in Sicilia (Catania).

E a parlare del successo pugliese, è stato il presidente della Sezione Sanità e vice presidente di Confindustria Bari e Bat, Sergio Fontana. Un successo “determinato – per Fontana – dalle capacità degli imprenditori pugliesi che fanno impresa in maniera seria, valida e competitiva. Tra l’altro – ha spiegato – le aziende farmaceutiche rispettano delle regole internazionali. Anche se le regole italiane sono ancora più restrittive di quelle internazionali nella produzione dei farmaci e fanno sì che noi abbiamo due multinazionali importanti, Merk Serono e Sanofi Aventis presenti sul territorio, ma accanto a queste abbiamo realtà importanti come Farmalabor, Itelpharma e Lachifarma”. “Ci sono – ha ribadito Fontana – grandissime potenzialità che sono legate al capitale umano, primo fattore di competitività. Abbiamo delle ottime Università, che significa formazione continua e costante, ottimi ragazzi e ottime possibilità di reperire capitale umano che è la vera forza delle aziende”.

“Ma al contempo nonostante tutte le difficoltà, nonostante la burocrazia abbiamo un Made in Italy – ha sottolineato – nel settore del farmaco che è eccellenza assoluta. Questo ci viene riconosciuto da tutti quanti. Siamo i numeri uno – ha concluso – siamo leader assoluti e siamo anche più avanti della Germania”.

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