“Credo di aver fatto una scelta non particolarmente intelligente, ma di buon senso anche per la tutela dei calciatori. Del resto credo che il ministro Spadafora si trovi a gestire una situazione tutt’altro che banale: ha tutta la mia comprensione per la difficoltà delle decisioni da prendere, non mi permetto di giudicare”. Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini commenta così la decisione di consentire l’apertura dei centri sportivi delle società calcistiche per gli allenamenti individuali degli atleti, presa già giovedì scorso come primo governatore in Italia, mentre il decreto firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte vietava gli allenamenti degli sport di squadra. “Dovendo applicare le previsioni del decreto ho pensato che, se Cristiano Ronaldo avesse deciso di andare a correre in un parco a Torino, avrebbe avuto dietro migliaia di persone – ha spiegato Bonaccini, intervenuto a “La politica nel pallone” su Gr Parlamento – Mi sembra molto più sicuro far allenare i giocatori in centri sportivi chiusi: peraltro le società di Serie A della nostra regione mi hanno assicurato che non apriranno neanche gli spogliatoi”. Il governatore dell’Emilia-Romagna si è poi soffermato sul dibattito in corso sull’opportunità di far ripartire il campionato: “Un Paese (la Francia, ndr) ha dichiarato la fine della stagione, un Paese (la Germania, ndr) vuole ripartire, altri invece attendono – ha sottolineato Bonaccini – Io mi auguro che il campionato italiano riprenda: mi piacerebbe da appassionato, tutti non vediamo l’ora di vedere una partita, anche perché vorrebbe dire che la curva epidemiologica starebbe calando, ma non sono un indovino, non so proprio cosa succederà. Dovranno decidere le autorità sulla base delle valutazioni degli esperti”.
(ITALPRESS).
Bonaccini “Ho aperto i centri sportivi per buon senso”
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