“Per le feste Bologna ha ballato. Sono state 100 mila le persone coinvolte: 80 mila per la seconda edizione di Dancin’Bo, che fatto registrare un +50% sul 2018, e 23 mila per Lightin’Bo. Molti bolognesi hanno scelto di rimanere in città per le feste ed abbiamo raddoppiato gli ingressi ai musei rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Ottimo bilancio anche per il Capodanno in piazza”. Lo ha detto l’assessore alla Cultura del Comune di Bologna Matteo Lepore, incontrando la stampa.
Le finestre di Palazzo d’Accursio andate i frantumi in seguito al forte calore generato dal rogo del Vecchione “sono state – ha detto Lepore – un piccolo disguido dovuto allo sbalzo termico, poiché i vigili del fuoco bagnano sempre le pareti del palazzo. I danni sono stati minimi”. L’assessore ha poi illustrato i principali progetti per la cultura nel 2020 a cominciare dalla “card cultura” entrata in campo già a fine dell’anno scorso per sostituire la “card musei”.
“Per noi era una sfida: regalare la card a determinate categorie e fare un abbonamento che permettesse di partecipare a tutta la vita culturale della città, oltre ai musei anche i concerti, i libri, il cinema, gli spettacoli teatrali, ed ha avuto un ottimo riscontro – ha spiegato -: solo nel mese di dicembre abbiamo venduto il 50% in più delle carte rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Abbiamo appena sottoscritto con fondazione Carisbo e Genus un accordo triennale per lavorare su mostre congiunte. Dobbiamo pensare ad un’offerta integrata tra pubblico e privato, non siamo in concorrenza. E aspettiamo anche il nuovo direttore della Pinacoteca a cui chiederemo di fare altrettanto”. Ma gli investimenti sulla cultura, che vale nel Bilancio comunale 35 milioni, pari al 6%, non si fermeranno. “Bologna può essere la speranza dell’Italia. Non è un caso che i movimenti civili dei giovani siano nati proprio in questa città”. E l’assessorato alla cultura si è posto 3 obiettivi per questo 2020: un welfare culturale che sia accessibile a tanti, una forte attrattività per nuove generazioni e la produzione culturale, ed infine nuove centralità urbane. Si cercherà in quest’ultima chiave di dar nuova vita agli spazi inutilizzati “con un avviso ai cittadini che hanno capannoni in disuso da affittarci” e con investimenti sulle 18 aree dismesse che ci sono a Bologna.
Nei quartieri troverà così posto la Cineteca. “Di Cinecittà ce n’è una sola – ha detto il presidente Gianluca Farinelli – ma che Bologna sia attrattiva per la produzione cinematografica è sotto gli occhi di tutti. E la necessità di un Cineporto mi sembra altrettanto evidente”. Poi Lepore ha manifestato l’intenzione di sottoscrivere un nuovo patto regionale per l’Università e gli studenti. Secondo il Politecnico di Milano il valore aggiunto per Bologna dato dall’Università è di 48,98 milioni di euro. E quindi nel nuovo patto ci dovranno essere il diritto all’alloggio, il welfare e i trasporti, il diritto allo studio e alla ricerca, l’opportunità per i talenti e il riconoscimento a livello nazionale della nuova frontiera dell’intelligenza artificiale e dei big data. “Un investimento in questo senso significa- ha spiegato l’Assessore- investire sull’Italia e sul sud dell’Europa. Università opportunità del futuro in termini di investimento. Poi vogliamo rilanciare le industrie culturali e creative. La giunta Bonaccini ha lavorato molto bene perché dall’inizio della legislatura nel 2015 le risorse sono passate da 18 a 45 milioni di euro, ma serve un ulteriore rilancio”.
BOLOGNA, LEPORE “OTTIMO RISCONTRO CARD CULTURA”
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