BOLOGNA ESONERA INZAGHI, MIHAJLOVIC NUOVO TECNICO

Si chiude l’esperienza di Filippo Inzaghi al Bologna. Il giorno dopo il pesante 0-4 interno col Frosinone che ha lasciato la squadra felsinea al terz’ultimo posto con 14 punti dopo 21 giornate e lo sfogo in conferenza stampa del presidente Saputo, il club annuncia in una nota l’esonero del tecnico. Al suo posto Sinisa Mihajlovic, già nella stagione 2008-09 sulla panchina rossoblù, che ha sottoscritto un contratto fino al 30 giugno 2019 con opzione per la stagione 2019-20.
Nato a Vukovar il 20 febbraio 1969, specialista dei calci piazzati, Sinisa Mihajlovic – dopo una carriera fra centrocampo e difesa con Stella Rossa, Roma, Sampdoria, Lazio ed Inter, muove i primi passi in panchina proprio in nerazzurro, come vice di Roberto Mancini dal 2006 al 2008. Nello stesso anno, a novembre, la prima esperienza da primo allenatore al Bologna che dura però pochi mesi. Riparte nel dicembre 2009 da Catania, che conduce alla salvezza, quindi la Fiorentina, dove ottiene un nono posto. Nella stagione successiva, nel novembre 2011, un altro esonero. Resta fermo per oltre un anno, fino a quando – nel maggio 2012 – la Federazione serba gli affida la guida della nazionale con cui però manca la qualificazione al Mondiale brasiliano. Nel novembre 2013 il ritorno in Italia, per allenare la Sampdoria: conclude la stagione al 12^ posto con 45 punti, 36 ottenuti nelle 26 partite sotto la sua gestione. Un ruolino di marcia che gli vale la conferma per la stagione successiva, dove riesce a fare meglio portando i blucerchiati fino al settimo posto. Nell’estate 2015 la grande chance: il Milan. Mihajlovic, però, non riuscirà a terminare la stagione, cacciato ad aprile nonostante la qualificazione alla finale di Coppa Italia.
Riparte qualche mese dopo dalla panchina del Torino ma dopo un nono posto alla prima stagione, nella seconda si vede dare il benservito a gennaio 2018. La scorsa estate la firma con lo Sporting Lisbona, avventura che finisce prima ancora di iniziare: la nuova dirigenza, appena insediata, decide di non ratificare il contratto firmato nove giorni prima. Ora la chiamata del Bologna, dove tutto è iniziato, sperando in un esito diverso rispetto a poco più di dieci anni fa.

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